Il 9 settembre si decide
sul voto per gli Ordini

C’è nebbia fitta sulla data delle elezioni per il rinnovo dei vertici 
dell’Ordine nazionale e dei venti consigli regionali. Si era ipotizzato un voto nella prima decade di ottobre ma da mesi sono in atto manovre e frenate. C’è una lettera del presidente nazionale Carlo Verna che, com’è nel suo stile avvocatesco e cerchiobbottistico, da un lato manifesta la disponibilità a convocare le elezioni (“anche in relazione al parere del ministero della Giustizia il voto non può che essere confermato nelle date indicate a partire dal 27 settembre 2020”), e dall’altra dichiara di non poter non tenere conto di eventuali richieste di rinvio avanzate da qualche Ordine regionale (“alcuni consigli regionali hanno già espresso la loro volontà determinata di non voler correre e far correre ai colleghi alcun tipo di rischio. La conseguenza per quanto riguarda l’Ordine nazionale è molto semplice. Le elezioni per il consiglio nazionale si faranno in caso di ripensamento di chi ha espresso il suo no o qualora tale diniego sia cancellato da iniziativa del ministero vigilante”). Quindi Verna non vuole votare, perché forse teme urne sfavorevoli, e affida il blocco delle elezioni a qualche consiglio regionale.
Nel giro di ventiquattro ore arriva la replica articolata e dura di tredici presidenti di Ordini regionali: il rinvio del voto “sarebbe un’eventualità molto grave. Soltanto una norma di legge può infatti bloccare il regolare svolgimento delle elezioni esponendo, in caso contrario, gli Ordini regionali e nazionale a rischi penali quale l’omissione di atti d’ufficio. Né appare convincente la giustificazione sui rischi che potrebbero correre i colleghi in relazione all’emergenza epidemiologica”. Del resto, come evidenzia il ministero della Giustizia, proprio tra fine settembre e i primi di ottobre (per i ballottaggi) si vota per regioni, comuni e per “il referendum sul taglio dei parlamentari che coinvolgerà l’intero territorio nazionale”.
La contrapposizione, come si vede, è frontale ma un po’ di chiarezza dovrebbe arrivare a breve. Il 9 settembre è convocato l'esecutivo dell’Ordine nazionale che, salvo nuovi rinvii, indicherà la data del voto.