Per l’Ordine si vota
il 12, 13 e 16 aprile

IL 26 GENNAIO il consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, presieduto da Carlo Bartoli, ha deciso le date per le elezioni del consiglio regionale e dei revisori dei conti della Campania.
La prima tornata, in genere a vuoto per il mancato raggiungimento della partecipazione di almeno la metà degli iscritti, è fissata per il 29 e 30 marzo per il voto telematico e domenica 2 aprile per il voto in presenza. Le elezioni si terranno quindi con modalità on line il 12 e 13 aprile mentre il 16 aprile si voterà ai seggi, previsti quest'anno soltanto a Napoli. Le date dei ballottaggi sono il 19 e 20 aprile per il voto a distanza, mentre in presenza i seggi verranno aperti domenica 23 aprile. Gli orari per le consultazioni saranno indicati dal commissario straordinario Gerardo Bombonato nominato il 17 gennaio dal ministro

della Giustizia Carlo Nordio per gestire l’ordinaria amministrazione e la tornata elettorale dalla quale uscirà il nuovo consiglio.
Come è noto, al  commissariamento si è arrivati dopo l’ordinanza della

Carlo Bartoli e Gerardo Bombonato

settima sezione civile del tribunale di Napoli che ha accolto il ricorso presentato da ventisei giornalisti esclusi illegittimamente dal voto nell’ottobre del 2021. Ora la pattuglia dei ricorrenti, assistiti dagli avvocati del Sindacato unitario giornalisti campani Luisa D’Alterio e Luigi De Martino, intende andare avanti per vedere riconosciuti per intero i loro diritti.
Ad aprile ci saranno le elezioni per l’Ordine regionale ma non è previsto il voto per i consiglieri nazionali eletti in Campania che sono i professionisti Antonio Sasso e Carlo Verna e il pubblicista Alessandro Sansoni. Per conto dei ricorrenti gli avvocati D’Alterio e De Martino hanno presentato una diffida all’Ordine nazionale alla quale il 31 gennaio Bartoli ha risposto in prima persona dicendo che nell’ordinanza non si fa esplicito riferimento al voto per il consiglio nazionale. È però di tutta evidenza logica che se i giudici hanno stabilito che è stato impedito ai ricorrenti e ad almeno altri seicento giornalisti della Campania di esercitare il diritto di voto significa che non hanno potuto partecipare alle elezioni per i consiglieri regionali ma nemmeno per quelli nazionali. Inevitabile quindi per dirimere la questione il ricorso al Tribunale amministrativo regionale.