Apprendisti
e praticanti

L’ASSESSORE REGIONALE al Lavoro Severino Nappi ci aveva già provato a gennaio: in un incontro con il presidente dell’Ordine dei giornalisti campani Ottavio Lucarelli gli aveva proposto di stipulare un accordo quadro sull’apprendistato nel settore dei media, ma la proposta non era stata accettata. Per...Severino Nappi, assessore in quota Udeur, avvocato di fiducia di Clemente Mastella e difensore della moglie Sandra Lonardo, è

tornato alla carica rivolgendosi a Enzo Colimoro, presidente dell’Associazione napoletana della stampa, e il 29 giugno le agenzie hanno dato notizia di un’intesa raggiunta tra Regione e


Ottavio Lucarelli e Enzo Colimoro

sindacato per favorire l’ingresso nel mercato giornalistico di giovani di età inferiore ai ventinove anni attraverso il versamento di cinquemila euro a fondo perduto agli imprenditori che assumono. Detta così sembra una proposta pasticciata e inconcludente, destinata a creare ulteriore confusione in un settore già sovraffollato (tra professionisti e pubblicisti, sono oltre diecimila gli iscritti agli albi della Campania) con un offerta largamente superiore alle domanda che arriva da un sistema editoriale gracile e precario. Di parere diverso Nappi e Colimoro che il 29 giugno all’hotel Alabardieri ufficializzano la firma dell’accordo durante un incontro su ‘Precariato e disoccupazione’, al quale partecipano Enrico Ferri, responsabile della commissione lavoro autonomo della Federazione della stampa, e il vice presidente e il segretario dell’Ordine campano, Domenico Falco e Gianfranco Coppola.
Il giorno successivo arriva la risposta di Lucarelli, che ha il pregio della chiarezza: “No ai lavoratori socialmente utili nel giornalismo”; poi aggiunge: “come presidente dell’Ordine non firmerò alcun praticantato che non rispetti le norme di legge. L’assessore Nappi aveva chiesto alcuni mesi fa all’Ordine un sostegno alla sua proposta che assegna fondi agli editori nel campo dell’apprendistato senza alcuna garanzia di stabilizzazione per i giornalisti. Proposta che il consiglio dell’Ordine della Campania ha respinto


Sandra Lonardo e Clemente Mastella

all’unanimità”. E conclude con la richiesta “al presidente della Regione Stefano Caldoro di fare luce sulla vicenda”.
Per la controreplica di Colimoro basta aspettare poche ore, quando l’Ansa mette

in rete cinquantaquattro righe al curaro. L’attacco viene sferrato su quattro punti. Il primo: Lucarelli parla di questioni che non conosce perché non ha “letto nulla dell’adesione dell’Assostampa all’accordo sull’apprendistato in Campania”. Il secondo: c’è una spaccatura all’Ordine e Lucarelli “farebbe bene, prima di prendere posizioni solitarie, ad ascoltare quanto detto da Falco e Coppola”, che esprimono “posizioni non differenti, ma divergenti”. Il terzo: “non ricordo, fino ad ora, provvedimenti concreti di Lucarelli a favore dei disoccupati e dei precari (non dimentichiamo che Colimoro è un disoccupato cronico, ndr)”. Il quarto: “nell’accordo quadro non si parla assolutamente di nuovi praticantati”, che Lucarelli “invece continua a sfornare da anni secondo l’equazione un praticantato fatto un voto possibile, ma di incentivo all’assunzione di chi giornalista già lo è”.        
A chiudere altre due stoccate: “l’unica cosa positiva di tanta melma è che finalmente Lucarelli è venuto allo scoperto; e stia tranquillo che della sua firma sui praticantati non ci sarà bisogno” e “potrà continuare a metterla sui praticantati delle scuole di giornalismo, quelle sì vere fabbriche di illusioni”.
Un’offensiva frontale e violenta che spinge a chiedersi il motivo dell’accanimento di Colimoro in difesa di un’iniziativa velleitaria e utile soltanto per distribuire un po’ di soldi a imprenditori e pseudo imprenditori. Ma il presidente del sindacato preferisce non diradare il mistero sul perché è entusiasta di una proposta che con cinquemila euro, pari a cinque mensilità di una badante polacca o ucraina, dovrebbe dare la “garanzia di formazione e la

solida possibilità di un’esperienza che dia accesso alla professione”.
Intanto l’iniziativa di Severino Nappi sta creando allarme anche tra i giornalisti che lavorano nelle emittenti locali. “Lavoriamo in


Gianfranco Coppola e Domenico Falco

aziende che non arrivano a quindici dipendenti,  – osserva un cronista di una tv napoletana – siamo licenziabili senza giusta causa e non siamo insostituibili. A girarsi i pollici ci sono schiere di disoccupati pronti a scendere in campo al primo fischio. E allora i cinquemila euro potrebbero spingere qualche editore a scaricare chi c’è e cercare nuovi imbarchi”.
Ma Nappi e Colimoro devono compiere ancora parecchia strada. Il presidente dell’Ordine campano è stato netto e, interpellato da Iustitia, è stato chiaro anche Enrico Ferri, presidente di Stampa veneta dal ’97 al 2003 e da dieci anni componente della giunta della Fnsi. “Sono venuto a Napoli  - spiega Ferri - per un’assemblea sul precariato e sul lavoro autonomo. Nel corso dell'incontro l’assessore Nappi ha presentato un accordo su apprendistato e ingresso nel mercato del lavoro. L’assessore non ha dettagliato i termini dell’accordo e quindi non sono in grado di dare una valutazione compiuta della validità del progetto. Come sempre la Fnsi è interessata a discutere le misure a sostegno per l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro giornalistico, ma siamo abituati a discutere sui testi”.