Grasso: non c'è memoria storica

Se n’è andato Bruno Ambrosi, uno dei pionieri del giornalismo Rai”: è questo l’incipit della rubrica di critica televisiva firmata da Aldo Grasso il 26 giugno sul corriere.it, di cui è responsabile Daniele Manca e coordinatore Iacopo Gori.
Grasso ricorda: “Bruno era un cronista d’eccezione, sempre pacato, sempre preciso, sempre molto esigente con se stesso: la morte di Mattei, il disastro del Vajont, il ’68, la tragedia di Seveso. Poche settimane fa a un convegno in Triennale sulla tv aveva voglia di sfogarsi: ‘hanno celebrato i 60 anni della Rai e non hanno chiamato nessuno di noi che l’hanno fatta’ Inutile consolarlo, inutile ricordargli che questa dirigenza non ha memoria storica”.
Nel ’63 - continua il critico – Bruno fu uno dei primi giornalisti ad accorrere nella valle di Erto e Casso (ma il merito storico di avere denunciato invano per due anni e mezzo il rischio di una tragedia alla diga del Vajont è della giornalista dell’Unità Tina Merlin, ndr). E fu tra i primi, confezionando il servizio, a insinuare il dubbio che quella catastrofe non fosse solo un evento naturale imponderabile. Nella tragedia c’era la mano dell’uomo. Quel sevizio non andò mai in onda (lo ricordino quelli che con tanta faciloneria esaltano quegli ‘anni d’oro’ della Rai)”.
Tutto giusto ma, in tema di ‘memoria storica’, Grasso guardi anche ai deskisti del suo sito che dimostrano di non averne molta e di ignorare l’abc del giornalista che obbliga chi fa il titolo a leggersi l’articolo che stanno mettendo in rete. La rubrica viene infatti titolataIl cronista Bruno Ambrosi e quel Vajont mai visto / Addio al giornalista che per primo nel 1968 arrivò sul disastro della diga”. Il disastro del Vajont che causò 1917 morti è del 9 ottobre 1963.

Martin Beck
(*) Da www.tvblog.it
(**) Da www.wikipedia.org
 
Bruno Ambrosi
Aldo Grasso (*)
Enrico Mattei (**)
Tina Merlin (**)