È pelato ma non è Sacchi

Esilarante gaffe della redazione di Repubblica online. Il 12 giugno le ore successive alla morte di Silvio Berlusconi sono state, per usare un eufemismo, movimentate per la stampa italiana. Dalla destra alla sinistra abbiamo assistito a un movimento mediatico straordinario, simile forse alla scomparsa di grandi re del passato, dei papi o dei faraoni tumulati nelle piramidi di Cheope, Chefren e Micerino.
E il 14 giugno, in occasione dei funerali di Stato, nel piazzale antistante il meraviglioso duomo di Milano una folla commossa si è riunita per l'ultimo saluto a uno degli uomini più controversi e divisivi, ma anche più amati, della storia di questo Paese. A distanza di pochi metri erano sedute personalità eminenti e all'apparenza non unite da alcun legame se non quello di aver conosciuto Berlusconi. Da Mattarella a Galliani, da Gerry Scotti a Barbara D'Urso. L'addio a Berlusconi ha regalato l'immagine delle infinite diramazioni degli interessi che ha avuto in vita il quattro volte presidente del consiglio e fondatore e leader di Forza Italia.
In questa folla di personalità illustri testimoniate dalle foto pubblicate da Repubblica  non poteva certo mancare quella di Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, che ha guidato dal 1987 al 1991 prima di tornare per una breve esperienza nella stagione 1996-1997. Con il Milan Sacchi ha vinto uno scudetto, una Supercoppa italiana, due Coppe dei campioni, due Supercoppe Uefa e due Coppe Intercontinentali, ed è stato l’allenatore straordinario della cosiddetta squadra degli Immortali, con il trio olandese formato da Gullit, Rijkaard e Van Basten.
Ma guardando meglio ci si accorge che nella foto, ripresa dal Tg5, non c'è Sacchi ma Alessandro Sallusti. Un altro A.S., anch'egli calvo, motivi che forse hanno portato all'errore il deskista della testata diretta da Maurizio Molinari.

Massimo Italiano

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