Domenica 21 marzo pagina 38 del Mattino, la prima dello sport affidato a Toni Iavarone, è doverosamente dedicata alla presentazione del posticipo di San Siro, il big match tra il Milan di Leonardo Nascimento e il Napoli di Walter Mazzarri.
In pagina ci sono un box con gli stemmi delle due squadre, le probabili formazioni e le cronache degli inviati Francesco De Luca e Fabio Mandarini che seguono e registrano ogni mossa, ogni sospiro, ogni pelo incarnito dei giocatori. Il centrocampo rossonero, ci informa Il Mattino, punta su Andrea Pirlo, Clarence Seedorf e Massimo Ambrosini.
Già sapete tutto: il match finisce 1-1, con gol di Hugo Campagnaro per gli azzurri e risposta di Pippo Inzaghi; il Milan fallisce il sorpasso dell’Inter, al Napoli, convinto di andare verso una sconfitta probabile, il risultato tutto sommato sta bene.
Quel che non sapete, ma ve lo diciamo noi, è il perché di una prova opaca del reparto centrale di Leonardo. Perché si fa presto a dire centrocampo evanescente, giocatori avulsi dal gioco. La realtà è che è mancato Ambrosini: nel senso che non c’era proprio, neanche in tribuna. Infortunato. Senza che avvertisse i cronisti sportivi del Mattino.
Ma il nostro scoop non si ferma qui: sappiamo anche dov’era il biondo. Lo abbiamo scoperto guardando quel box di pagina 38: vicino al nome di Ambrosini c’è lo stemma della squadra, ma non è rossonero bensì rossoblu ed è quello del Bologna, che quella stessa domenica gioca all’Artemio Franchi di Siena dove i toscani vincono per 1-0 grazie a una rete di Marcelo Larrondo e, riferiscono le cronache, a una attenta gara degli uomini del centrocampo che hanno la meglio su un distratto Gaby Mudingayi, un poco tonico Roberto Guana e un inconsistente, diremmo irriconoscibile, Ambrosini. |