L’unico rammarico è che nell’arco di una stagione il Napoli riesca a incontrare la Juventus solo due volte. Tre, quando ci scappa un’infrasettimanale di Coppa Italia. Perché di incontri così ce ne vorrebbero dieci, cento. Per dare un senso alla nostra esistenza. Perché soltanto un match tra azzurri e bianconeri riesce ad esaltare al massimo le qualità istrioniche di Carlo Alvino, cabarettista prestato al giornalismo e già diventato un cult in occasione del match dello scorso novembre Juventus - Napoli finito
2 - 3. Tanto da essere invitato per uno sketch da Simona Ventura a “Quelli che…”.
Cinquant'anni a giugno, in passato direttore del tg di Telelibera, Alvino è commentatore della partita per conto di Canale 9, l'emittente dell'editore Carla Visone, e le leggi dell’esclusiva non consentono all’emittente di irradiare la partita ma di posizionare la telecamera fissa su Alvino. Una sorta di radiocronaca figurata a beneficio dei non udenti, che osservando Alvino capiscono tutto quel che succede in campo. Il giorno 25 marzo c’è un turno infrasettimanale di campionato, e la truppa di Alberto Zaccheroni sbarca al San Paolo. Il mito Carlo è lì, in tribuna stampa, con tutta l’attrezzatura necessaria per il lavoro di un cronista sportivo: peperoncino, sfogliatella, limone e sciarpona azzurra.
Si parte e inaspettatamente (soprattutto per i bianconeri) Giorgio Chiellini infila Morgan De Sanctis. Primo tempo al cloroformio, ma nella ripresa si scatenano il Napoli e soprattutto Alvino. German Camoranesi pensa alle pampas lontane e Alvino esplode alla rete di Marek Hamsik con un “gol, gol, gol, gol”, diventa rosso paonazzo, poi rivolto al vicino di sedia confida: “ ‘O bambino ‘o fa durmi’…” riferito alla recente paternità del giocatore. Ma è solo l’inizio dello show. Passano i minuti, arriva un cross mentre gli juventini pensano alla prenotazione per le Maldive e Fabio Quagliarella realizza. La camera inquadra Alvino cianotico che impugna una sfogliatella e grida ai telespettatori a casa: “E mò mangiamoci la sfogliatella, ‘A sfugliatella ‘e Quagliarella”. E se la mangia davvero, mica per fiction. Ma gli sembra poco e mormora: “Voglio godere. Voglio godere”. Arriva il gol di Ezequiel Lavezzi, Alvino grida gol per tredici volte (contate) e come d’incanto si materializza tra le sue mani un limone: “Mangiatevi ‘o limone, amici bianconeri”. Un amico premuroso e a noi sconosciuto gli si avvicina armato di peperoncini che mostra alla telecamera.
È il tripudio. Flebile si ode il sospiro di Alvino: “Che goduria”. Tutto ciò avviene nella tribuna stampa dello stadio San Paolo, intitolata dallo scorso anno a Gino Palumbo, storico direttore della Gazzetta dello sport: per la gestione degli accrediti l'Unione stampa sportiva della Campania collabora con il capo ufficio stampa del Napoli Guido Baldari. Impegno gravoso, quello dei consiglieri Ussi, ma carica molto ambita. Tanto che si è già scatenata la bagarre in vista del rinnovo del direttivo.
Molti i nomi che faranno parte delle liste. Particolarmente agguerrita quella che si riconosce nelle posizioni di Ficarra e Picone e che comprende Ale e Franz, Raul Cremona e il Mago Forrest. Mentre la lista denominata Medrano promette che, in caso di vittoria, farà esibire ad ogni gol degli azzurri la trapezista Stephanie Hones, di cui si dice un gran bene.
|