Incontenibili scene di entusiasmo in tutto il nostro Paese hanno caratterizzato i festeggiamenti per i 150 anni dell’unità nazionale, celebrati il 17 marzo scorso per ricordare la proclamazione ufficiale del Regno d’Italia ad opera di Vittorio Emanuele II nel 1861. La passione per il tricolore, come era giusto, ha contagiato, oltre a Umberto Bossi e Mario Borghezio detto el Burghez, anche i mezzi di informazione che hanno dato ampio risalto alle manifestazioni.
Il Roma non si è sottratto a questa febbre patriottica e giovedì 17 marzo, sotto il titolo Il Tricolore sventola su Napoli, il direttore Antonio Sasso ha aperto il giornale con un commosso editoriale: Il Roma voce libera e coraggiosa dell’unità d’Italia, usando parole che egli ha definito con modestia “giuste e semplici” per manifestare amore sincero per “il mio Paese, il nostro Paese”.
Un editoriale garbato e misurato, oseremmo dire composto. Magari troppo, giacché forse era stato composto giusto un anno fa, se fa fede la data del giornale GIOVEDI’ 17 MARZO 2010, una data forse spiegabile con il fremito tricolore che ha contagiato anche il desk o con i primi contraccolpi dell’uscita di scena di Andrea Manzi, che dava la giusta cifra culturale ad ogni avvenimento. |