Repubblica Napoli,
fuori i collaboratori

IL 19 MARZO, come fa ogni giorno da venticinque anni, Antonio Corbo è andato in redazione, non ha trovato il suo computer e se ne è tornato a casa.
Che cosa era successo? Il giorno precedente alla sede di Repubblica Napoli, alla riviera di Chiaia, si è presentato Aldo Balzanelli, il collaboratore del direttore Ezio Mauro che si occupa di sbrigare faccende organizzative, con

un tecnico che ha istallato i nuovi computer. Non si è trattato però di un semplice cambio di pc perché i computer non hanno più la casella ‘ospite’ che consentiva ai collaboratori di entrare nel sistema  e scrivere i loro articoli in redazione. La novità ha creato sorpresa

Tiziana Cozzi e Antonio Di Costanzo

e proteste da parte dei collaboratori (tra le firme più frequenti sulle pagine campane sono Tiziana Cozzi e Antonio Di Costanzo), con la minaccia di non scrivere nei mesi estivi quando il loro contributo diventa decisivo per chiudere ogni giorno il giornale. Poi, senza che per ora siano state adottate nuove misure, la situazione si è via via normalizzata battendo due strade: articoli scritti da casa; lavoro in redazione utilizzando iPad o portatili.
Anche perché i collaboratori più assidui sperano di strappare l’assunzione appena partirà lo stato di crisi con il prepensionamento di due o tre redattori della sede di Napoli: hanno maturato i requisiti anagrafici Giustino Fabrizio che ha sessantadue anni; Edoardo Scotti, sessanta anni da festeggiare a fine aprile; Roberto Fuccillo, cinquantotto anni compiuti a gennaio.
Invece una soluzione è stata trovata subito per l’ex redattore capo Corbo,

Franco Recanatesi e Luigi Vicinanza (*)

avellinese, sessantasette anni a maggio, che la redazione partenopea l’ha fondata nell’aprile del 1990 insieme a Franco Recanatesi e l’ha guidata per due anni da solo e per altri quattro in tandem con Luigi Vicinanza; nel dicembre 2010 Corbo è stato prepensionato, ma

ha firmato con Repubblica un lungo contratto di collaborazione.
Intanto entro pasqua si chiude il corso di aggiornamento retribuito (dieci ore distribuite nell’arco di una settimana), tenuto da un ingegnere informatico dell'azienda, per insegnare a tutti i redattori l’utilizzo dei nuovi computer.

(*) Da www.ferpi.it