La strigliata
di Cosenza

I post indirizzati ai vertici della cronaca del Mattino pubblicati sulla pagina Facebook di Matteo Cosenza

Matteo Cosenza
16 novembre alle ore 11:01 · 

NO, CARI COLLEGHI...
Conosco troppo bene i meccanismi a volte infernali dei giornali e quanto in certi momenti non scatti quella sensibilità che ci riconsegna alla nostra missione, sì missione, di giornalisti, più precisamente di cronisti, ma sono addolorato, anche per aver lavorato con voi per sedici splendidi anni, per come il Mattino oggi ha dato la notizia dell'agguato, per qualche centimetro non mortale, contro il direttore di campanianotizie.com, il collega Mario De Michele, al quale va un abbraccio fraterno.
L'ho cercata passando in rassegna le varie edizioni e finalmente l'ho letta in una pagina interna della cronaca di Caserta, pagina 25, nell'omonima edizione richiamata con un titolino nella copertina della medesima cronaca.
Nel giornale di Giancarlo Siani questo non doveva accadere, anche perché la memoria non cancella qualche pecca che sfiorò la prima fase di quella tremenda vicenda e che è stata poi riparata con un impegno profuso dal giornale in maniera encomiabile. Non so se sia stata una scelta, quella di oggi, o se questa sia stata frutto di un diabolico difetto di comunicazione tra settori del giornale, ma spero che oggi il Mattino recuperi fino in fondo la sua funzione. In nome del giornalismo, in nome di Giancarlo Siani.


Matteo Cosenza
17 novembre alle ore 09:01 · 

SÌ, CARI COLLEGHI...
Così si fa. Ieri, da giornalista e soprattutto da vecchio redattore del Mattino, mi sono permesso di manifestare il mio dolore per il modo con il quale il "mio" giornale aveva sottovalutato la notizia dell'agguato al direttore di Campanianotizie.web, Mario De Michele, relegandola nelle pagine interne dell'edizione di Caserta. Oggi è stato dato il giusto risalto alla vicenda informando tutti i lettori di quanto è accaduto: un richiamo nella prima pagina, un Focus in tutta la pagina 13, un richiamo nella copertina dell'edizione di Caserta e l'intera pagina 33 della stessa edizione. Scrivevo ieri: «Spero che oggi il Mattino recuperi la sua funzione. In nome del giornalismo, in nome di Giancarlo Siani». È quello che è avvenuto. E mi piace ricordare un passaggio di uno degli articoli in cui si segnalano le difficoltà dei corrispondenti locali del giornale nel raccontare le vicende - ahinoi! - tormentate e spesso pericolose per chi se ne occupa. Ed è proprio per difendere e valorizzare quel lavoro prezioso e spesso così poco riconosciuto che un giornale deve essere una macchina da guerra dal primo all'ultimo dei suoi uomini. Infine confesso che per tutta la giornata di ieri sono stato tormentato dal rammarico di essere stato forse ingeneroso con i miei vecchi e nuovi compagni di lavoro. Ma non era questo il mio spirito e oggi loro, miei compagni di lavoro che abbraccio con affetto, mi hanno dimostrato il loro valore nel modo migliore: con i fatti che sono anche parole.