Giudizio da 37mila €
per Corsi e Trevisan

37MILA EURO: questa, secondo la procura regionale della Corte dei conti, la quantificazione del danno causato all’Ordine dei giornalisti della Campania dall’ex presidente Ermanno Corsi e dall’impiegato dell’ente Costantino Trevisan. La procura documenta che, a causa dei mancati o ritardati versamenti dei contributi all’Inps dell’impiegato Trevisan, sono stati pagati per

oneri aggiuntivi, sanzioni e interessi 22.150,72 e 7.988 euro. Ai 30.138,72 vanno aggiunti, per il solo Trevisan, altri 6.500 euro, per un totale di 36.638,72 euro, da integrare con rivalutazione, interessi e spese legali.
Il 30 settembre è arrivato finalmente il giorno dell’udienza, a distanza di quattro anni dalla relazione presentata nell’autunno


Ermanno Corsi e Costantino Trevisan

2006 alla Corte dei conti da Mario Simeone, per sei mesi nel 2006 curatore speciale dell’Ordine campano su nomina del gip Lucio Aschettino, e a distanza di due anni dall’atto di citazione in giudizio formulata dalla procura regionale della Corte nel dicembre 2008.
In udienza, davanti alla collegio presieduto da Fiorenzo Santoro, con giudici a latere Federico  Lupone e la relatrice Marta Tonolo, si sono schierati l’accusa affidata al sostituto procuratore Patrizia Coppola Bottazzi e gli avvocati Rocco Truncellito, difensore di Corsi, Lucio Giacomardo, legale di Trevisan, e Giovanni Francesco Maffei, chiamato a tutelare gli interessi dell’Ordine, che è intervenuto nel giudizio il 10 settembre scorso.  
Dettagliata la relazione del pm, seguita dalle repliche dei legali di Corsi e Trevisan, che hanno posto all’attenzione del collegio varie eccezioni. È poi intervenuto l’avvocato Maffei, allievo del pubblicista consigliere dell’Ordine Innocenzo Militerni, che ha rinviato alla comparsa depositata con la quale tra l’altro “l’Ordine dei giornalisti della Campania chiede il risarcimento del danno all’immagine subito, danno da liquidare nella misura ritenuta equa e congrua dalla Corte dei conti”, una richiesta giudicata “ammissibile” dal sostituto Coppola Bottazzi. Il presidente Santoro, ascoltate l'accusa e le


Lucio Giacomardo e Innocenzo Militerni

difese, ha chiuso l’udienza con un asciutto “decideremo”.
Interpellato da Iustitia Rocco Truncellito ha messo in evidenza che, a suo parere, nel giudizio sono assenti parti che hanno precise responsabilità in materia di bilancio.  “Abbiamo chiesto il rigetto della domanda – dichiara - in quanto infondata, anche in relazione alla eccezione di

prescrizione del diritto dell’Ordine. In via subordinata riteniamo che il contraddittorio vada esteso anche agli organi deputati al controllo della corretta gestione economica e finanziaria dell’ente. In primo luogo il tesoriere e il collegio dei revisori, e anche l’intero consiglio”. Per decidere il collegio ha novanta giorni, ma è probabile che il verdetto arrivi entro il mese di ottobre.