Il tariffario
della procura

IL 17 MAGGIO scorso due uomini sono entrati all’ospedale Vecchio Pellegrini a Montesanto e hanno sparato ad altezza d’uomo contro le persone presenti al pronto soccorso. Nei giorni scorsi il video ricavato dalle telecamere di sorveglianza e sistemato dai tecnici delle forze dell’ordine è stato messo a disposizione dei giornalisti dalla procura della Repubblica di Napoli, dal settembre 2017 guidata da Giovanni Melillo. Prezzo per l’acquisto del dvd 323,04 euro. Del resto i diritti di copia sono previsti da un decreto ministeriale del 2014 e il tariffario è stato aggiornato il 10 agosto dell’anno scorso ma è probabilmente la prima volta che la diffusione di un video viene monetizzata.
La richiesta della procura ha colto di sorpresa molti giornalisti; i responsabili di alcuni quotidiani, come il Mattino, si sono rifiutati di

pagare, mentre altri, Corriere del Mezzogiorno e Repubblica Napoli, hanno accettato e diviso la spesa. Il video è poi arrivato sui computer di tutti i giornalisti perché, per errore, un sottoufficiale dei carabinieri lo ha caricato

Napoli. La procura della Reubblica

sulla chat riservata ai cronisti di nera e giudiziaria per poi toglierlo dalla rete quando gli è stato fatto notare che il video andava pagato.
Tra chi non si sorprende per il tariffario che riguarda atti su carta o su supporto informatico c’è un vecchio cronista di giudiziaria. “La procura di Napoli – spiega – riconosce ai giornalisti il diritto di avere copia degli atti processuali ma per acquisirli devono pagare i diritti come fanno anche le parti. Anche il video è un atto processuale e come tale va pagato. Non si capisce però perché su una questione così importante non vi siano indicazioni univoche e valide per l’intero Paese. Infine una notazione personale. Con il materiale giudiziario a disposizione di tutti i giornalisti che ne facciano richiesta il cronista con decenni di mestiere vede un po’ svanire la sua professionalità che gli consentiva di recuperare in anteprima da avvocati e cancellieri amici atti da scoop”.