CON UNA SCELTA autolesionistica il direttore del Mattino Francesco De Core e il capo dello sport Francesco De Luca hanno deciso che quando la domenica non gioca il Napoli non si fa l’inserto sport del lunedì. Le cronache degli eventi sportivi vengono distribuite in maniera confusa un po’ qua un po’ là, nel primo e secondo dorso. Alla base della decisione l’idea che il lettore del Mattino sia una sorta di minus habens che si abbevera soltanto ai resoconti delle partite degli azzurri.
Poco importa se la domenica ci sono eventi nazionali e mondiali di automobilismo, motociclismo (con un italiano favorito per il tiolo mondiale), con il basket (con due squadre campane in serie A), con il tennis (con tre italiani tra i primi ventitré del mondo). Senza contare il

dalla B alle serie meno importanti, ci sono formazioni campane in posizioni di prestigio, ma poco importa.
Il Mattino, come quasi tutti i quotidiani, continua a perdere copie ma l’emorragia è più vistosa nella provincia di Napoli, una realtà che conta oltre due milioni di abitanti. C’è una gestione carente delle pagine dei circondari, coordinate da Marilicia Salvia, ormai a pochi mesi dalla pensione, e del vice Paolo Mainiero. Manca però anche una attenzione adeguata dei vertici del giornale che dovrebbero sorvegliare, stimolare e aiutare chi deve cucinare le pagine di una fetta così importante della regione. Invece tutto sembra procedere per inerzia. Facciamo soltanto un esempio. Nel girone meridionale della Serie C è nel gruppo di testa, con la possibilità concreta di competere per il salto in B, il Giugliano, squadra neo promossa di una città di 123mila abitanti, terza per popolazione in Campania e probabilmente prima in Italia tra i comuni non capoluogo di provincia. Domenica 30 il Giugliano espugna Taranto con una rete di Nicolàs Rizzo e il Mattino riserva al match una notizia a una colonna. Ma i giornalisti al lavoro nella Torre del Centro direzionale a chi pensano di vendere il giornale?