Rinvio a giudizio
per Luciano Ferrara

SULLA MANIFESTAZIONE ORGANIZZATA il 26 agosto 2002 dai No global alla discarica di Difesa grande ad Ariano Irpino la Digos di Avellino ha trasmesso un rapporto alla magistratura. All’interno c’è anche un’immagine di Luciano Ferrara con al collo due macchine fotografiche e una didascalia: “Fotoreporter attivo in campo nazionale e internazionale, autore di numerosi libri”. Foto e dida al giudice non sono sembrate sufficienti per tenere distinta la posizione del cronista da quella dei manifestanti e ha inserito Ferrara tra le quattordici persone rinviate a giudizio. I reati contestati sono occupazione arbitraria di edificio e danneggiamento.
“Quel giorno dell’agosto di quattro anni fa – ricorda Ferrara – sono andato alla discarica di Ariano. Un centinaio di No global si sono avviati verso gli impianti, sono saliti per esporre uno striscione (contro “la devastazione

ambientale e l’indifferenza degli amministratori locali”, ndr), hanno fatto fumo con gli estintori e tracciato scritte sui muri. Io sono rimasto giù a scattare foto. Conclusa la manifestazione i disobbedienti sono andati ad Ariano a parlare con un consigliere comunale di


Claudio Botti, Francesco Caruso e Vitaliano Della Sala

Rifondazione. Non riesco a capire perché il giudice mi ha rinviato a giudizio; credo si tratti di un errore. Un’ipotesi diversa sarebbe molto grave perché andrebbe a intaccare e comprimere il diritto di cronaca”.
La denuncia contro i manifestanti, guidati dal portavoce dei Disobbedienti napoletani Francesco Caruso, è stata presentata dalla Italrecuperi, una società di Caserta titolare degli impianti, il cui legale rappresentante è Claudio Moccia; il processo però non ha ancora mosso i primi passi: il giudice di pace a cui era stato assegnato si è astenuto perché parente di uno dei legali degli imputati, il fascicolo è stato quindi affidato al giudice di pace Domenico Vernacchia.
Con Luciano Ferrara, assistito dall’avvocato Claudio Botti, è stato rinviato a giudizio don Vitaliano Della Sala.