"De Mita è fuori da Montecitorio"

Diceva Leonardo Sciascia che, in fin dei conti, le piccole come le grandi vicende della vita hanno sempre la stessa banale origine: il pelo. A cominciare dalla storia di Eva, che rovinò la pace di Adamo in quella specie di Club Méditerranée che era il paradiso terrestre. E per non parlare di Elena, coniugata Menelao, per colpa della quale tutti quelli che nascono a Troia decidono appena possono di trasferire la propria residenza nella vicina Dardanus, cinquanta chilometri più a nord.
Ora noi capiamo poco di politica (per la verità anche di donne): se fossimo adeguatamente smaliziati in queste due raffinate arti riusciremmo, ad esempio, forse a trovare una spiegazione alle 19 liste presentate dai partiti–coalizioni per le votazioni politiche del prossimo13 aprile. Liste, non soltanto quella del Popolo della Libertà, che registrano una vasta presenza di donne: tra le falangi del Cavaliere, oltre alla navigata Alessandra Mussolini, il numero tre in Campania 2 Mara Carfagna, seguita otto posizioni più giù da Micaela Biancofiore, mentre l’emergente Michela Brambilla, sempre più nel cuore e nelle attenzioni del capo (che per lei riesce a digerire anche il colore rosso), piazza in lista un paio di suoi fedelissimi: Massimo Nicolucci e Marcello Di Caterina. Sulla sponda veltroniana, sulla battigia salernitana approda Pina Picierno capolista per la Camera.
È un  segnale della costante attenzione riservata all’universo femminile e del valore aggiunto rappresentato da un seno a coppa di champagne o da un bel paio di gambe affusolate (pensate al Cavaliere, per esempio, che quando negli spogliatoi detta la formazione del Milan si ritrova davanti i tronchi di Gennaro Gattuso). Un fascino che porta talvolta a compiere azioni inconsulte: proprio Berlusconi, sempre lui, in vista di questa tornata elettorale ha piazzato in lista la signora Licia Ronzulli, nota negli ambienti politici internazionali per essere l’apprezzatissima fisioterapista personale del Cavaliere. Perché c’è una storia, un tormento, una fatica dietro molti di quei nomi, spesso una stroncatura che improvvisamente si trasforma in una candidatura dopo inconfessabili diktat articolati su raffinati doppisensi che viaggiano su trombature pre e post elettorali.
Questioni di pilu, come ragiona Antonio Albanese, che mette una parrucca e inventa il magnifico personaggio del politicante donnaiolo mafioso Cetto La Qualunque e ha codificato la vera essenza della vita in una frase lapidaria che vale venti tomi di enciclopedia: Cchiù pilu pe’ tutti.
E c’è, volendo, anche Marco Travaglio che può offrirci una chiave di lettura per alleviare il nostro travaglio di elettori smarriti. Assieme a quell’altro comunista di Peter Gomez ha scritto una sorta di vademecum verso l’urna (“Se li conosci li eviti”). Se lo avete letto, o se lo leggerete entro sabato 12, è molto probabile che l’indomani avrete solo un dubbio (frittata di maccheroni o panino con provola e prosciutto?) dopo aver deciso di andare al mare anziché al seggio elettorale.
Ma ora siamo alla stretta finale. Tra pochi giorni si va a votare e già da tempo sono posizionati gli eserciti dei candidati: neo fan di Walter e fedelissimi del Berlusca della prima e dell’ultima ora, bolliti e riciclati di tutte le bandiere. E alle società specializzate giornali e televisioni commissionano sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani. Lo ha fatto anche il Corriere del Mezzogiorno di Marco Demarco, il quale ha affidato l’analisi dei dati raccolti dalla Swg a Gimmo Cuomo, che ne ha tratto un pronostico allarmistico. Il richiamo in prima pagina ha un titolo spietato: “De Mita e Sinistra a rischio”. E così cala il gelo nell’area avellinese.
Ma dopo aver letto le prime righe, “De Mita e la Sinistra L’Arcobaleno rischiano di restare fuori dall’assemblea di Montecitorio”, torna un ragionevole ottimismo e si percepiscono boati da Nusco a Montevergine.
De Mita Luigi Ciriaco, dopo qualche momento di perplessità (“Ma ghe g’endra Mondegidorio?”) e dopo aver prudentemente verificato che nulla è cambiato nella ubicazione delle sedi  istituzionali del potere politico, comincia a stappare una bottiglia di Fiano. Se le proiezioni elettorali e le successive analisi sviluppate dal notista politico del Cormezz sono attendibili, lui il posto a Roma lo tiene assicurato. È candidato al Senato, assise che abitualmente viene convocata a Palazzo Madama, e non a Montecitorio.

Masino Pavese
 
Alessandra Mussolini
Mara Carfagna
Micaela Biancofiore
Michela Brambilla
Marcello Di Caterina
Marco Travaglio
Gimmo Cuomo
Ciriaco De Mita