A diciannove anni dalla dichiarazione di fallimento della Sge, la Società generale editrice srl, arriva “il progetto di ripartizione del credito”, cioè la lista dei creditori ammessi alla ripartizione, e quindi si sta imboccando la dirittura d’arrivo. Dopo la Offset e l’Iris, la Sge ha editato il Giornale di Napoli, che sarebbe poi stato rilevato dal Roma di Giuseppe Tatarella e Italo Bocchino.
Nell’elenco stilato dalla curatrice fallimentare, l’avvocato Genoveffa Sellitti, poi approvato e depositato in cancelleria dal giudice delegato Fabio Maffei ci sono tanti giornalisti, una trentina, che comunque non si arricchiranno. Le cifre liquidate sono infatti molto modeste: ci sono i 480 euro netti dell’allora direttore Roberto Tumbarello o i 158,02 euro di Sergio Califano fino ai 5,22 euro netti che incasserà il cronista che copriva la sala stampa della questura.