Non è Jung, è il maritozzo

Dobbiamo confidarvi che l'anonimo redattore del Televideo Rai, guidato da Antonio Di Bella, che il 20 marzo alle 9,18 ha battuto la notizia ci ha costretto a pensare che forse dietro un take di agenzia batte un cuore, si nasconde uno psicanalista, tenta di farsi spazio un ragionamento profondo: a Terzigno una donna di 31 anni, Immacolata Villani, viene affrontata e uccisa in strada di prima mattina dal marito Pasquale Vitiello.
È l'epilogo di una vita di coppia sciagurata, fatta di litigi e di percosse continue. Vitiello uccide a colpi di pistola Immacolata. Poi fugge e l'indomani il suo cadavere viene ritrovato nella boscaglia dai carabinieri. L'anonimo redattore Televideo, che ci piaceva immaginare seguace di Carl Gustav Jung, esploratore attento delle inquietudini della mente, scrive infatti che "l'uomo si è tolto la vita con cui ha ucciso l'ex moglie". Dunque è la vita stessa, sciagurata e disperata, di Vitiello ad essere stata la causa principale della fine della povera Immacolata. Analisi sottile, da conoscitore di quell'universo sconosciuto che è l'animo umano. Così credevamo.
In realtà il nipotino di Jung doveva andare in bagno, oppure a prendere il caffè, oppure aveva finito il turno. E ha sintetizzato il finale, omettendo "con la stessa pistola". Il cappuccino bollente col maritozzo è sacro, specie con questo freddo.

Masino Pavese

Televideo Rai del 20 marzo
 
Immacolata Villani
Pasquale Vitiello
Carl Gustav Jung