Per l’anno 2011 ha dichiarato 165.425 euro, più o meno quanto Mariastella Gelmini e Giorgia Meloni, dettaglio quest’ultimo che conferma che i soldi non sono tutto. Nella dichiarazione dei redditi 2012 all’appannaggio di parlamentare, e a quei 40 mila euro ottenuti il 9 ottobre 2012 quale risarcimento da Sabina Guzzanti che la diffamò durante il No Cav day dell’8 luglio 2008, Maria Rosaria Carfagna, in arte Mara, ex ministro, 37 anni, maritata Marco Mezzaroma, aggiungerà una terza voce: 500 euro per lavoro giornalistico, ottenuti per la sua collaborazione dall’agosto 2010 all’agosto 2012 con l’emittente irpina Primativvù diretta da Franco Genzale.
Si tratta di 70 articoli di cultura, arte e spettacolo scritti da lei ma letti da una voce maschile, pagati al minimo sindacale, che hanno consentito alla speranzosa Carfagna di avviare la pratica per l’iscrizione all’albo dei giornalisti pubblicisti, in ossequio a quel principio di pari opportunità che deve consentire a tutti di coltivare un sogno e una speranza di lavoro per il futuro.
La speranza però si è subito infranta dinanzi al muro eretto da Ponzio Pilato Lucarelli, detto Ottavio, che ha rigettato la domanda di iscrizione perché la signora Mezzaroma è nata sì a Salerno, ma è residente a Roma. Quindi la gatta da pelare tocca ai consiglieri dell’Ordine del Lazio, guidato da Bruno Tucci.
Un rifiuto pronunciato a malincuore, c’è da supporre. Dopo le quasi Miss Italia Caterina Balivo e Barbara Di Palma, poter annoverare tra gli iscritti anche Carfagna sarebbe stato un bel colpo per Lucarelli, che si sarebbe sentito un po’ come il fondatore di Playboy, Hugh Hefner, e che già forse vagheggiava di organizzare l’annuale convention per l’approvazione del bilancio non più al serioso hotel Alabardieri ma al restaurato Salone Margherita. Come Les Folies Bergere, con spumantino beneaugurante. E per i numeri di cabaret siamo coperti. |