Manzi riparte con
SalernoSera on line

DOPO QUARANTADUE anni di lavoro nella carta stampata Andrea Manzi, fino al dicembre scorso direttore del quotidiano la Città, si lancia nel web. Dal primo dicembre ha fatto il suo esordio ‘SalernoSera’, una testata che lo stesso Manzi aveva registrato cinque anni fa per la versione stampata e per quella internet.
Con Manzi sono al lavoro tre giornalisti salernitani: i professionisti Massimiliano Amato e Clemente Ultimo e la pubblicista Barbara Ruggiero. La squadra, con la società ‘Soluzioni’, sta dando vita a una cooperativa della quale faranno parte anche alcuni collaboratori.
Il mese di dicembre servirà a dare una fisionomia precisa all’impresa.

In attesa di individuare una piccola sede nel centro di Salerno i redattori stanno lavorando gratis da casa. Sarà poi decisivo trovare una soluzione efficace per la raccolta pubblicitaria al momento gestita direttamente in una fase di magra con i budget delle aziende ormai asciutti ma che partirà a pieno regime a gennaio affidando il coordinamento del settore a Pio Indrizzi, ex uomo Mattino.
Abbiamo calcolato – dichiara Manzi –

Andrea Manzi

che per pagare gli stipendi ai redattori e i compensi ai collaboratori che vanno ad aggiungersi alle spese di gestione occorrono dai 22mila ai 26mila euro al mese per un totale annuo che si aggira sui 300mila euro. Una somma consistente ma secondo noi raggiungibile con un prodotto connotato da un’informazione di qualità, arricchita da almeno quattro servizi televisivi ogni giorno, e dall’organizzazione di eventi”.
A sorvegliare sul lavoro dei giornalisti è stato istituito un ‘garante dei lettori’, figura per molti anni presente a Repubblica dove l’incarico venne affidato a giornalisti del calibro di Gianni Corbi, Sandra Bonsanti e Piero Ottone. A SalernoSera il ‘garante’ è il docente universitario Giuseppe Acocella, mentre per rafforzare la ‘testa’ del giornale è stato creato un ‘think tank’, un serbatoio di idee, di cui fanno parte esponenti di spicco della società salernitana, e tra questi l’ex magistrato Michelangelo Russo.