Da Avellino la sfida
del Quotidiano del Sud
IN TEMPI di contratti di solidarietà, quando va bene, di ridimensionamenti o chiusure di testate, c’è chi azzarda la scommessa di un nuovo giornale: è Gianni Festa, nato ad Avellino nel dicembre del 1940, professionista dal
’79, al Mattino dal '76 al '95, da quattordici anni editore e direttore del Corriere dell’Irpinia.
Festa ha messo insieme una decina di imprenditori e sta definendo i dettagli di un accordo con la Finedit, la srl dei fratelli Dodaro (Francesco, presidente, Antonella amministratore delegato, e Maria Gabriella, consigliere), che
edita il Quotidiano di Calabria e il Quotidiano della Basilicata, per dare vita a un giornale che si svilupperebbe lungo la dorsale che da Avellino, passa per Potenza e Cosenza e arriva a Reggio Calabria.
La nuova iniziativa è stata annunciata in maniera

Lucia Serino e Rocco Valenti
anomala con un editoriale di Festa pubblicato il primo giugno sul Corriere dell’Irpinia e intitolato “Un giornale per il Sud”. È un “sogno” che si avvera, scrive il direttore del quotidiano irpino, grazie “all’apporto di illuminati imprenditori meridionali”. Con la stella polare di Guido Dorso, l’obiettivo è “dare vita a un quotidiano che parli ai meridionali perché possano far sentire la loro voce laddove si decidono le sorti del Sud”.
Il fondo ha avuto l’effetto di una bomba nelle redazioni lucane e calabresi del Quotidiano. I giornalisti erano consapevoli della grave crisi della Finedit perché, con la scadenza al 30 settembre dei contratti di solidarietà, si sarebbe aperta la stagione dei tagli, ma il 27 maggio, soltanto cinque giorni prima dell’editoriale di Festa, avevano ricevuto dai Dodaro uno schema di quattro pagine per valutare due soluzioni: l’accordo con gli imprenditori ‘irpini’ o la costituzione di una cooperativa di giornalisti con quote societarie da acquistare attraverso il versamento del trattamento di fine rapporto.
Assorbito il colpo, il comitato di redazione del Quotidiano di Calabria (Massimo Clausi, Caterina Tripodi, Giovanni Verduci e, per i collaboratori, Michele Albanese e Gianfranco De Franco) ha scritto una lettera al presidente della società, rimasta per ora senza risposta, e fissato per il 7 giugno un incontro con il segretario del sindacato calabrese Carlo Parisi.
Ma torniamo ad Avellino per cercare di dare contorni un po’ meno opachi al progetto. Partiamo dal dato sempre decisivo: i soldi. Il Corriere dell’Irpinia

Massimo Clausi, Gianfranco De Franco, Caterina Tripodi, Giovanni Verduci
incassa attualmente 200mila euro di contributi pubblici, con il giornale seminazionale la nuova cordata conta di salire a due milioni e 800mila euro.
Il formato, la grafica e il sistema editoriale – dichiara Festa - saranno quelli del Quotidiano, mentre le tipografie diventeranno due: per l’edizione irpina e per la lucana si utilizzerà la rotativa di Gerardo Calabrese a Lioni, mentre l’edizione per la Calabria si continuerà a stampare nella tipografia dei Dodaro a Cosenza. Il desk centrale sarà ad Avellino e la società sarà 'Edizioni Proposta Sud', una srl che oggi pubblica il Corriere dell’Irpinia con un capitale di ottantamila euro che andrà adeguatamente irrobustito ed io sarò tra i soci”.
Il ruolo di direttore toccherà ovviamente a Festa. Per la Calabria e la Basilicata si ipotizzano due vice direttori con la conferma dei vertici attuali: Rocco Valenti a Cosenza e Lucia Serino a Potenza. I tempi dell’operazione dovrebbero essere brevi. “Già nei prossimi giorni – assicura Festa – conto di partire con i numeri zero per essere pronti agli inizi di agosto”. E veniamo al nodo dolente dell’organico che oggi conta nelle tre testate 126 unità tra redattori, collaboratori, corrispondenti e pubblicisti in redazione con contratto part time. Il direttore in pectore è ottimista: “nessuno verrà licenziato. Daremo vita a una cooperativa, che fornirà il prodotto finito e sarà articolata in tre realtà, una per ciascuna regione”.