Non è Gegè ma Beniamino

Il 7 giugno tutti i quotidiani italiani, nelle pagine dello sport, hanno riservato grande spazio alla scomparsa del portiere della grande Inter, Giuliano Sarti, a parte la performance del Mattino on line il cui redattore ha dimostrato scarsa conoscenza della materia di cui si stava occupando e grande sciatteria perché se non si è informati basta documentarsi e perché dopo venticinque giorni la notizia, che pure il 6 giugno apriva la home del giornale, non è stata integrata.
Ti scrivo però per un altro motivo. Il bravo Maurizio Crosetti, cronista di punta dello sport di Repubblica guidato da Angelo Carotenuto, ricorda i tanti meriti di Sarti, “prime due sillabe di una meravigliosa filastrocca (sartiburgnichfacchetti …)” offuscati per sempre da una sola clamorosa papera “quando, in un pomeriggio a Mantova, un cross di Gegè Di Giacomo gli sfuggì dalle mani, togliendo lo scudetto ‘66/’67ai nerazzurri e consegnandolo alla Juventus”.    
Il centravanti del Mantova, prima in serie A con Napoli, Torino e Inter, si chiamava Beniamino, mentre Gegè Di Giacomo è stato il mitico batterista di Renato Carosone.

Massimo Bernardi

Repubblica del 7 giugno, pagina 39
 
Maurizio Crosetti
Tarcisio Burgnich
Gegè Di Giacomo
Beniamino Di Giacomo
Renato Carosone