Mattino, agli esami
otto corrispondenti

ALLA PROVA SCRITTA per diventare giornalista professionista tenuta il 28 ottobre a Roma, all’hotel Ergife, sono stati ammessi otto pubblicisti corrispondenti o collaboratori del Mattino: Vincenzo Aiello, nato a Piano nel 1968, da diciassette anni iscritto all’Ordine, scrive della costiera sorrentina e collabora alle pagine della cultura; Ferdinando Bocchetti, napoletano, quarant'anni, da sette pubblicista, è corrispondente per cronaca e sport da Marano, Mugnano e Calvizzano; Ilenia De Rosa, stabiese, trentaquattro

anni, da undici pubblicista, si occupa di Vico Equense; Daniela
Faiella
, scafatese nata a Castellammare di Stabia, trentanove anni, da sedici iscritta all’albo, segue i fatti di nera dell'Agro nocerino-sarnese per l’edizione di Salerno; Marco Ingino, avellinese,

Antonio Menna e Daniela Spadaro

quarantadue anni con sedici di iscrizione, collabora con la redazione irpina; Mary Liguori, trentadue anni, da sei pubblicista, spazia da San Giorgio a Cremano a Portici, da Ercolano a Pollena Trocchia; Antonio Menna, lucano di Potenza, quarantasei anni, da ventitre iscritto all’Ordine, dal 1991 articolo 12 del Mattino, copre l’area giuglianese; Daniela Spadaro, nata a Pomigliano d’Arco nel 1970, da tredici anni pubblicista, si occupa di Somma Vesuviana e Sant’Anastasia.
Insieme alla pattuglia Mattino c’è un’altra pubblicista che ha ottenuto il praticantato; è Daniela Napoli, partenopea, residente a Castel di Cisterna, trentasei anni, da quattordici pubblicista, che lavora con un contratto di consulenza per l’informazione e la comunicazione al ministero dell’Ambiente.
Va chiarito che i nove pubblicisti campani non sono andati agli esami per un riconoscimento da parte delle aziende per le quali lavorano o per un praticantato d’ufficio deciso dall’Ordine regionale, ma utilizzando il ‘ricongiungimento’, un percorso varato dall’Ordine nazionale il 18 dicembre del 2013 “per garantire l’accesso al professionismo di quei pubblicisti che esercitano l’attività giornalistica in maniera prevalente e sono titolari di rapporti di sistematica collaborazione retribuita” con organi di informazione o uffici stampa.
La norma transitoria (in vigore fino al dicembre 2016) consente al pubblicista di presentare la richiesta di praticantato se “è iscritto all’elenco da almeno cinque anni”, eserciti “in maniera sistematica e prevalente attività giornalistica retribuita”, “abbia una regolare posizione contributiva”,

Enzo Iacopino e Ottavio Lucarelli

dimostri un reddito professionale pari alla metà del minimo tabellare lordo previsto per il praticante con meno di dodici mesi di
servizio
”.

Sull’ultimo punto l’Ordine ampano, guidato da Ottavio Lucarelli, ha fissato la soglia di reddito a una media di 600 euro al mese netti che i pubblicisti ammessi agli esami raggiungono mettendo insieme varie collaborazioni.
Molti consiglieri nazionali erano preoccupati per il varo del ‘ricongiungimento’ perché temevano una valanga di richieste, ma, stando almeno ai dati attuali, si sbagliavano: le domande in tutta Italia per ora non arrivano a cinquanta. Un numero molto contenuto dovuto in parte all’ostruzionismo che qualche Ordine regionale sta facendo con domande ferme da molti mesi, che però è destinato a saltare perché il presidente dell’Ordine nazionale Enzo Iacopino ha pubblicamente invitato i pubblicisti a presentare ricorso al consiglio nazionale se entro sessanta giorni dalla richiesta non ottengono una risposta.