Mattino, culla e 'contropatto'

Uomo dalla tempra dura Marco Esposito, capo dell’Economia del Mattino: cronista della vecchia scuola del giornalismo da marciapiedi, avvezzo a rimanere imperturbabile sia di fronte ad un margine operativo lordo Telecom del +2,66% che ad un dividendo Mediaset dello 0,43. Ma a tutto c’è un limite: come rimanere indifferenti e non dare libero sfogo ad una legittima emozione di fronte ad un batuffolo delizioso come Francesco Gaetano Caltagirone? A pagina 19 del Mattino del 21 aprile scorso, dedicata a seriosi bilanci aziendali c’è stato, fortunatamente e doverosamente, anche lo spazio per una bilancia. Il frugoletto Gaetanino pesa tre chili e quattrocento grammi (peso certificato da una delegazione dei cdr del Messaggero e dello stesso Mattino) e pare che sia tutto suo nonno omonimo, “ l’emozionatissimo presidente del gruppo imprenditoriale” che, appena giunto nella clinica Mater Dei, riferiscono che abbia esclamato “ Con questo bambino abbiamo fatto Centro”, riscuotendo il plauso convinto di Pier Ferdinando Casini, zio acquisito del batuffolo. Gaetanino è nato il 21 aprile (data a cui si fa storicamente risalire l’inizio della costruzione di Roma da parte del palazzinaro Romolo). Corsi e ricorsi: stai a vedere che tra una trentina d’anni ci sarà un nuovo piano urbanistico per la Capitale.
Uniamoci per il momento al “caldo benvenuto” levatosi dalle gioiose stanze di via Chiatamone. E per eventuali collette per l’acquisto di una culletta teneteci presenti.
Ma il destino, come amava ripetere Giuseppe Saragat, è spesso cinico e baro. Non fai in tempo ad organizzare una festicciola per il bimbo, qualche chilo di piccola pasticceria e un paio di spumantini presi da Conad, che i lanci delle agenzie di stampa sull’affare Unipol- Bnl sommergono le redazioni dei giornali. L’immobiliarista Stefano Ricucci ha parlato a lungo con i giudici romani. Lui avrebbe preferito chiacchierare di Anna Falchi che lo ha mollato (“Credevo che fosse amore, invece era solo quello che trainava il calesse”, avrebbe detto la bonazza), ma gli astuti giudici con domande sapienti sono riusciti a scoperchiare il pentolone (“Nell’intimità lei come chiamava sua moglie?” a domanda risponde “ A volte Danilo, qualche volta Francesco. Ma al culmine dell’orgasmo sospiravo Tonino”).
Per quelle vecchie volpi di Piazzale Clodio le confidenze erano sufficienti per una mitragliata di iscrizioni nel registro degli indagati. Notizia prontamente riportata da tutti i quotidiani in prima pagina. “Indagati Fazio e Caltagirone” (Corriere della Sera), “Indagati Fazio e Caltagirone” (la Repubblica”). Il Mattino non è da meno, ci mancherebbe. Avanti con l’orgoglio delle proprie idee ed il coraggio della verità. Anche i vertici di via Chiatamone, dopo una rapida analisi della situazione, decidono di sbattere il mostro in prima pagina. Costi quel che costi. Con uno strillo a due colonne, sotto una foto di benzinai che protestano contro le liberalizzazioni, ecco la cruda verità, un pugno nello stomaco come soltanto le vere verità sanno essere. “Unipol-Bnl, indagati Fazio e il contropatto”. E vai, alla faccia dei giornalisti che si fanno stuoini in nome della pagnotta. E Gaetano junior? Ora ha cinque mesi ed è diventato la mascotte di tutto il quartiere. Un birbantello che tutti chiamano affettuosamente Gaetanino er contropatto.

Monteiro Rossi

(*) Da www.quirinale.it
(**) Da www.radiomontecarlo.net
 
Marco Esposito
Francesco Caltagirone
Pier Ferdinando Casini
Giuseppe Saragat (*)
Anna Falchi (**)
Antonio Fazio