Cecilia Donadio: serve
confronto in assemblea

Da: Donadio Cecilia 
Inviato: giovedì 31 gennaio 2013 22.23.29 
A: Albano Adriano; Angelone Annalisa Giulia; Cafiero Letizia; Calenda Massimo; Calise Vincenzo; Capezzuto Valeria; Cappella Fabrizio; Carbone Luigi; Carione Carlo; Castellano GiuseppeCaterino Giuseppe; Ciccarone Claudio; Compagnone SandroCoppola Francesca; Coppola Gianfranco; Damiano Anna Teresa; De Cesare Carlo; De Lorenzo Ettore;  Della Rocca Claudio; Deuringer Enrico; Dionoro Diego; Donadio Cecilia; Fancelli Gabriella; Fidora Corrado; Forni AntonioFracchiolla Lettieri Antonietta; Ghidini Francesca; Luise Silvio; Maffei Antonietta; Massa Maria Laura; Messina Giovanni; Mirabella ProcoloMuccillo Nicola; Nocchetti Gennaro; Occhiello GiovanniPerillo Antonello Paolo; Perone Vincenzo; Piscitelli PasqualePocobelli Ragosta Guido; Porcelli Giovanni; Rosciano MargheritaSant'Elia Edoardo; Spasiano Ferdinando; Testa Anna; Verna Carlo 
Cc: Milone Massimo Enrico 

Desidero rendere noto ai colleghi quanto accaduto in redazione tra domenica 27 e martedì 29. Come si evince dall'intestazione la lettera è stata già inviata al Segretario dell'Usigrai e al membro del Cdr Ettore De Lorenzo. Alla luce della vicenda qui sotto riassunta è mia intenzione che si apra un confronto nell'assemblea dei redattori. 
In questi giorni girerà tra i colleghi un foglio per la raccolta di firme utili alla regolare convocazione. Grazie per l'attenzione
 

Cecilia

Al Segretario dell’Usigrai – Vittorio Di Trapani 
Al Cdr della Campania – Ettore De Lorenzo
Caro Segretario, volevo informare te e il collega Ettore De Lorenzo del Cdr della Campania di alcuni episodi che hanno davvero poco a che fare con la correttezza dei comportamenti tra colleghi e che, soprattutto, stanno facendo venire a mancare il naturale e fiduciario rapporto con alcuni membri del Cdr.
Il giorno 27 gennaio, a mensa, dopo il telegiornale della sera, in un normale confronto su tematiche relative alla riorganizzazione della Segreteria di Redazione, la collega Anna Teresa Damiano ed io ne parlavamo con Rino Genovese, membro del Cdr. Genovese, in disaccordo con noi, ha cominciato ad alzare la voce concludendo alla fine: “Il Capo Redattore può fare quello che vuole, non deve parlare con te, tu non sei nessuno, tu non sei nessuno ” urlando, tra lo stupore di tutti i presenti. 
Il giorno 29 ho chiesto a Genovese se avesse intenzione di mostrarsi dispiaciuto per le frasi e il tono. La sua risposta è stata di nuovo un crescendo di urla e di improperi, tanto da far intervenire il vice capo redattore Gabriella Fancelli.
Per chiarezza ho chiesto quindi al Capo Redattore Milone cosa stesse accadendo relativamente alla riorganizzazione della Segreteria di Redazione. In un faccia a faccia nel suo ufficio, mi ha dato le spiegazioni richieste. Non è entrato nel merito della contrapposizione dialettica degenerata in urla ed improperi da parte del membro del Cdr.
Poco dopo la fine di questo colloquio, in una telefonata avuta con la collega Damiano, sono stata messa a conoscenza di un sms da lei appena ricevuto, per errore, proprio da Genovese, che voleva invece inviarlo al collega Guido Pocobelli Ragosta. Questo il messaggio: “Con Massimo ovviamente la cessa di Posillipo ha fatto l’agnellino… Ah, addirittura ha detto che vuole parlare con te, tu devi capire che non ha nulla contro te… che vomito!”. Per darti modo di comprendere a chi fosse rivolto l’insulto, sono io l’unica giornalista della redazione che vive nel quartiere Posillipo. Il fatto che abbia scritto nell'sms ciò che io intendo fare (cioè parlare con il collega Pocobelli della questione Segreteria di Redazione) mi fa anche dedurre che abbia origliato alla porta del Capo Redattore.
Ho chiesto conto al collega Genovese di quanto scritto nell’sms. E per tutta risposta mi ha offesa di nuovo con queste parole: “Sei una stronza, una cessa, va fan culo”.
Aldilà di ogni valutazione sul comportamento nei confronti di una collega e di una signora, mi rammarico del fatto che Genovese ricopra il delicato ruolo di rappresentante sindacale in un organismo di tutela dei giornalisti.
Questa brutta vicenda mi ha colpito profondamente e non so quali siano, a questo punto, i passi più giusti da compiere. A rigore di deontologia un caso del genere potrebbe essere sottoposto  al Collegio dei Probiviri in seno alla Federazione Nazionale della Stampa, della quale l’Usigrai fa parte, ma su questo mi rimetto alla tua valutazione, rispetto alla quale intendo confrontarmi appena possibile. In fede 

Napoli 29 gennaio 2013 Cecilia Donadio