L’assemblea di redazione si è  tenuta in data 5 febbraio 2013 alle ore 15.30. 
            Sono presenti: 
                Giovanni Occhiello, Guido Pocobelli  Ragosta, Maria Laura Massa, Francesca Ghidini, Anna Teresa  Damiano, Geo Nocchetti, Vincenzo Perone, Luigi Carbone, Ettore De Lorenzo, Gabriella Fancelli, Procolo Mirabella, Cecilia Donadio, Letizia Cafiero, Diego Dionoro, Sandro Compagnone, Ferdinando  Spasiano, Valeria Capezzuto, Antonella Maffei, Francesca Coppola, Rino Genovese, Adriano Albano, Gilli Castellano, Margherita  Rosciano, Fabrizio Cappella, Antonello Perillo. 
               
             
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          L’assemblea  nomina Giovanni Occhiello presidente.  
              Ettore  De Lorenzo, in qualità di membro del  CdR, illustra ai colleghi i motivi per cui ha indetto immediatamente  l’assemblea odierna. Convocata – dice De Lorenzo - per la vicenda che ha visto  protagonisti Rino Genovese, Anna Teresa Damiano, Cecilia Donadio, Guido  Pocobelli Ragosta e altri colleghi che hanno  avuto nella stessa un ruolo più marginale ma  presenti o comunque a vario titolo coinvolti. Quindi Ettore De Lorenzo dichiara  espressamente le sue dimissioni dal CdR.   
              Il  presidente, richiamando la decisione  di De Lorenzo, le recenti dimissioni firmate e affisse in bacheca di Silvio  Luise, e la mail di Rino Genovese, inviata a tutti i colleghi, con cui ha  formalizzato le sue dimissioni, fa presente all’assemblea che il CdR in carica  risulta dimissionario nella sua interezza.  
L’assemblea  prende atto delle ultime due dimissioni comunicate e sottoscritte, nonché, non  essendosi riunita precedentemente, delle dimissioni irrevocabili del collega  Luise.  
Dopo  gli interventi, l’assemblea chiede che si apra la discussione relativa alla  indizione di nuove elezioni, così come previsto dal regolamento Usigrai per la  nomina del nuovo CdR. 
Cecilia  Donadio riassume per sommi capi la  vicenda relativa alle offese ricevute dal collega del CdR, Rino Genovese. Chiarendo,  prima di tutto, che: “La questione si pone su due piani. Quello personale,  degli insulti ricevuti e quello che, coinvolgendo direttamente Genovese nel suo  ruolo di Cdr, riguarda tutta la redazione”. Donadio sottolinea che nella mail  “Scuse a Cecilia” inviata da Genovese a lei e, per conoscenza, a tutta la  redazione, il collega Cdr avrebbe dovuto scusarsi anche con la collega Damiano  e soprattutto con tutta la redazione per essere venuto meno al compito  affidatogli nella sua qualità di rappresentante sindacale. Donadio rilegge  l’sms inviato da Genovese, per errore, ad Anna Teresa Damiano e sottolinea che  quelle parole, indirizzate in realtà al collega Guido Pocobelli Ragosta,  rivelano due inquietanti risvolti: il collega Cdr invece di esercitare il suo  ruolo di mediatore tra redattori, ridicolizzava il tentativo della stessa  Donadio di parlare con Pocobelli per chiarire che non c’era nei suoi confronti  una questione personale; il collega Cdr riportava una frase detta dalla Donadio  al Capo Redattore Milone nella sua stanza chiusa, negando di avere “origliato”  ma non chiarendo come abbia potuto saperla. Chi gliel’ha riferita?- si chiede la Donadio- la quale  conclude dicendo che: << stando così le cose, tutta la redazione, con il  dissolvimento del Cdr, è senza tutela e che lei farà riferimento direttamente  all’Usigrai fino all’elezione del nuovo Cdr>>.  
Anna  Teresa Damiano ripercorre  la vicenda iniziata domenica 27 gennaio nei locali della mensa e sfociati poi  in un attacco inspiegabile di Rino Genovese; solo per avergli sottoposto una  serie di quesiti relativi alle modalità dell’attribuzione, al collega Pocobelli  Ragosta, della condivisione di responsabilità all’interno della segreteria di  redazione. <<L’intera vicenda – dice la Damiano - non va confinata  nell’ambito di uno scatto di rabbia estemporaneo. Essa è l’espressione di un  “sistema”, di una concezione viziata dei rapporti all’interno della redazione,  soprattutto nei confronti dei rappresentanti locali del sindacato. Un “sistema”  – ribadisce - alimentato, nutrito e sostenuto da anni, che non riconosce  l’esercizio della libertà di pensiero e il non allineamento ai desiderata di un  gruppo di redattori>>.   
Ferdinando  Spasiano chiede se il  CdR ha fatto presente al caporedattore Milone che, con le sue disposizioni ha  di fatto attribuito al collega Guido Pocobelli Ragosta mansioni  superiori di line. La qual cosa – aggiunge -  avrebbe potuto dare adito, in sede di rivendicazioni  in giudizio o nel confronto periodico della  Commissione Paritetica azienda-sindacato, chiamata proprio a dirimere questa  tipologia di vertenze.  
Geo  Nocchetti a integrazione  dell’intervento di Spasiano, richiama un articolo del codice civile con la  previsione dell’attribuzione di mansioni superiori e della successiva rivendicazione  in giudizio delle stesse. Sottolineando che sarebbe dovuto essere doveroso, da  parte del CdR, sottoporre al caporedattore le possibili conseguenze derivanti  dai profili di responsabilità in Sede civile dell’assegnazione da lui posta in  essere. 
Ettore  De Lorenzo prende la  parole e dice, in risposta a  Nocchetti: <<Non sono un giurista!>>.  
Geo  Nocchetti di rimando  a tale affermazione, controbatte: << Tu non sei anche un giurista>>.  
Ettore  De Lorenzo replica al  collega Nocchetti:  << E tu sei una merda!>>. 
Interviene  il presidente, Occhiello, il quale chiede a De Lorenzo di formulare le scuse al  collega Nocchetti.  
Ettore  De Lorenzo visibilmente  innervosito, si alza e lascia  l’assemblea, gridando: <<Siete tutti una merda!>>.    
Gabriella  Fancelli responsabile della  segreteria di redazione, rende nota all’assemblea una lettera del  caporedattore, Milone. Inviata a lei, ai responsabili di line, ai membri del  CdR e a Carlo De Cesare, datata  29.01.2013, con  la quale si ricomprende  il collega Pocobelli Ragosta, non più temporaneamente ma definitivamente,  all’interno della struttura segreteria di redazione. La Fancelli, interpretando  gli obblighi del caporedattore, ritiene che la questione di comunicazione al  CdR di un incarico affidato si possa considerare risolta. E aggiunge che se la  redazione è stata tenuta all’oscuro, è  attribuibile ad un difetto d’informazione da  parte del CdR nei confronti dei colleghi.  
Il presidente dell’assemblea legge la lettera. 
Sandro  Compagnone chiede alla  Fancelli spiegazioni sulle lettere inviate dal caporedattore con le quali  affida al collega Pocobelli mansioni di segreteria di redazione. In particolare,  come mai la prima lettera, datata 20 dicembre 2012, fosse stata indirizzata a  tutta la redazione, mentre la seconda del 29 gennaio 2013, sia stata spedita  solo ai membri della segreteria di redazione, ai responsabili di line e al CdR.  
Gabriella  Fancelli in risposta  a Compagnone, spiega che la prima  lettera fu indirizzata a tutti i colleghi per indicare in Guido Pocobelli il  referente al quale rivolgersi per gli orari e gli ordini del giorno.  L’improvvisa indisposizione di Carlo De Cesare e la contemporanea assenza sua  per ferie, ha indotto il caporedattore a dare immediata comunicazione  direttamente ai colleghi che altrimenti non avrebbero avuto la possibilità di  avere un referente della segreteria di redazione, tenuto conto anche del  periodo natalizio.  
Vincenzo  Perone richiama la possibilità, da  parte della commissione paritetica, di ratificare l’assegnazione di mansioni  superiori secondo quanto previsto dal CNLG e dai protocolli sottoscritti da  Azienda-Sindacato. Ma questa - a parere di Perone - è questione più complessa  che riguarda la frustrazione di ciascuno dei redattori rispetto alle proprie  legittime rivendicazioni professionali, relative a vocazione, affinità, impegno  ed esperienza. In una parola, rispetto al merito, così come recentemente  richiamato dal direttore generale Luigi  Gubitosi: “dobbiamo valorizzare le competenze dopo troppi anni che si è  privilegiata l’appartenenza…” (Citazione del direttore generale  Rai, tratta dalle assise “Il Sabato delle  Idee” presso l’Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli). 
Antonella  Maffei sottolinea che due domeniche  fa il vice caporedattore Gianfranco Coppola, non trovando nel turno pomeridiano  l’ordine del giorno, si rivolse telefonicamente a Milone che dopo essersene  meravigliato ricordò che esso era nella disponibilità del collega Pocobelli dal  quale Gianfranco Coppola lo ottenne poco dopo.  
Francesca  Ghidini chiede a  Gabriella Fancelli spiegazioni riguardo all’ultima lettera del caporedattore,  datata 29 gennaio 2013, quando gli ordini del giorno erano gestiti da Guido  Pocobelli già da due giorni prima, come dimostra la telefonata di Gianfranco  Coppola a Milone del 27 gennaio.  
Gabriella  Fancelli – in risposta a Ghidini,  conferma quanto detto precedentemente. 
Il presidente Giovanni Occhiello fa presente che, dopo l’accoglimento da  parte dell’assemblea delle dimissioni di tutti e tre i membri del CdR, si  manifesta indifferibile l’esigenza di procedere a nuove elezioni secondo quanto  previsto dal regolamento Usigrai.  
All’unanimità  l’assemblea accoglie questa esigenza e nomina i tre membri del comitato  elettorale (i colleghi: Adriano Albano, Valeria Capezzuto, Vincenzo Perone) ai  quali, secondo il regolamento Usigrai, affida la valutazione di alcune date  possibili, da verificare, per l’apertura del seggio elettorale.  
Dopo  una consultazione del regolamento Usigrai e, sul punto, tra i tre membri del  comitato elettorale, si decide l’apertura dei seggi nei giorni 12-13-14  febbraio 2013, dalle ore 10.00 alle ore 23.00.               |