La replica
dell'azienda

Gentili Lettori,
ieri avete letto, a pagina 5, comunicati sindacali dal titolo “il quotidiano La Città licenzia quattro giornalisti” a firma del Comitato di redazione, del Sindacato Unitario dei Giornalisti della Campania e dell’Ordine dei giornalisti della Campania, dove più volte è stato usato il termine “black list”.
Mi corre l’obbligo precisare, a nome e per conto di Edizioni Salernitane S.r.l. che mi onoro di rappresentare in qualità di Direttore amministrativo, che venerdì scorso è stata consegnata al CDR comunicazione riguardante l’avvio della procedura di licenziamento di 4 unità lavorative del settore redazionale senza aver indicato, come previsto per legge, nessun nome specifico ma limitando la richiesta a soli settori esuberanti. Pur consapevole della drammaticità dell’atto, riteniamo - a questo punto - l’unico modo per salvare questa prestigiosa testata, con vendite che la pongono come primo quotidiano del mercato salernitano, secondo in Campania, come correttamente riportato nei comunicati.
Questo ci riempie di orgoglio ma purtroppo non riempie le casse. Questa società editoriale, come in precedenza il gruppo Finegil dal quale è stata acquisita, non percepisce alcun contributo pubblico, si finanzia solo attraverso i ricavi e come è noto ai più il mercato editoriale nazionale è in forte compressione: vendite in calo di circa il 20%, stessa cosa per quello pubblicitario. Conseguentemente l’unica arma di equilibrio finanziario è la riduzione dei costi.
A novembre 2016 Edizioni Salernitane ha rilevato la testata con l’intento di riportarla in ambito locale - dopo 20 anni di gestione dal gruppo Finegil, grande società editrice romana - ridandogli identità salernitana.
Eravamo consapevoli del grande sforzo che si doveva affrontare, basti pensare che il conto economico del periodo riportava una perdita d’esercizio di circa 1 milione e mezzo di euro, rappresentato per circa il 70% dal costo del lavoro.
Pur trovando già da subito un ambiente ostile alla nuova proprietà, abbiamo operato intervenendo su anomalie dovute ad una politica gestionale adatta a grandi società. Vi erano una moltitudine di agenzie giornalistiche esterne per lo sport locale, il meteo, il cinema e le farmacie che sono state unificate in una sola e più economica.
Il costo del lavoro domenicale della redazione è stato ridimensionato portandolo dal 155% ad un più accettabile 55%. Sono stati rinegoziati i contratti con gli oltre 80 collaboratori esterni, vera spina dorsale del giornale, ridotta la foliazione da 48 a 32 pagine con l’inserimento di un dorso nazionale, ma aumentando le pagine di cronaca locale dedicate alla nostra provincia.
Il risultato è stata una riduzione dei costi di carta, stampa e agenzie nazionali e service esterni che non hanno però sortito il risultato di riequilibrio finanziario sperato, dato il costante calo dei ricavi dovuto alla crisi del settore.
Lo scorso anno, dopo una lunga trattativa con le OOSS abbiamo attivato la procedura di riduzione del costo del lavoro attraverso il patto di solidarietà per la durata di un anno. Richiesta al 50% e scesa, dopo l’assenza del quotidiano dalle edicole per alcuni giorni, causa scioperi, al 30%. Percentuale, di fatto scesa , per via delle ferie, a poco più del 15%. Con un risparmio del costo del lavoro poco significativo rispetto all’esigenza specifica.
Riproporlo, alle stesse condizioni, sarebbe in pratica inutile, per questo ora è necessario – sempre a salvaguardia dell’azienda e di tutti i dipendenti - intervenire in maniera strutturale con la riduzione delle unità lavorative in esubero.


  Giuseppe Carriero
Con riferimento al comunicato dell'assemblea dei redattori notificatoci nel pomeriggio di oggi, si prende atto dello stesso e, da parte aziendale, si rinnova la piena ed incondizionata fiducia al Direttore Responsabile Dott. Antonio Manzo al quale si chiede di continuare senza soluzione di continuità la sua opera nella qualità. Tanto si doveva e distintamente si saluta.
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