I Beatles non sono 'scarafaggi'

Ho letto la lettera di Iustitia su Sergio De Simone e a proposito di Federico Vacalebre segnalo quanto scritto sul Mattino.it del 30 gennaio dallo stesso giornalista, nell'ambito dei cinquanta anni dal famoso concerto dei Beatles sul tetto della Apple a Londra.
Vacalebre definisce i Beatles ‘scarafaggi’: è incredibile quanto questa traduzione, frutto soltanto di ignoranza, abbia vita lunga e sia diffusa anche in settori professionali. I Beatles (John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr) non si chiamano così perché sono ‘scarafaggi’. ‘Scarafaggio’, in inglese, si dice ‘cockroach’ e ‘Beetle’ (senza la "a") significa "coleottero". Invece ‘beatle’ è una parola, peraltro inventata, forse di slang, che viene da ‘beat’: ‘ritmo’, ‘colpo’; potrebbe tradursi con ‘colui’ o ‘qualcosa’ ‘che fa del ritmo’.
Il beat è anche un genere musicale a cui i Beatles si rifacevano. Pare inoltre che i famosi musicisti abbiano voluto omaggiare la band americana ‘The Crickets’, perché questi inaugurarono (ispirando molti futuri complessi) la costante presenza, in formazione, della sequenza chitarra-basso-batteria, che divenne un segno di riconoscimento del rock moderno.
C'è da restare veramente meravigliati del fatto che un giornalista musicale abbastanza famoso, con tanti anni di esperienza e redattore del più importante giornale del Meridione si appiattisca sulla traduzione più diffusa ma non corretta.

Martin Beck

 
Federico Vacalebre
George Harrison
Ringo Starr