Archiviata la querela
di Occhiello a Iurillo

NON HA FATTO molta strada la querela presentata nel novembre del 2017 dal giornalista della sede Rai di Napoli Gianni Occhiello contro il cronista del Fatto Quotidiano Vincenzo Iurillo, difeso dall'avvocato Massimo Sartore: il pm Antonella Lauri ha chiesto l’archiviazione per “infondatezza della notizia di reato” e il 5 dicembre scorso il giudice del tribunale di Torre Annunziata Emma Aufieri, dopo avere respinto la richiesta di nuove indagini avanzata dai legali di Occhiello, ha firmato l’ordinanza che accoglie la richiesta della procura e ha archiviato.

Il fatto. Il primo settembre del 2017 il giornalista Rai intervista a Ischia Gino Paoli e Renzo Arbore i quali assicurano che la situazione sull’isola, dieci giorni dopo il terremoto di

Vincenzo Iurillo e Gianni Occhiello

Casamicciola (con due vittime e 1500 sfollati), è tranquillissima e denunciano l’allarmismo inutile e dannoso dei media. Paoli va giù duro: bisognerebbe denunciare i giornalisti che ne hanno parlato per avere lo scoop facendo un grosso danno”, tesi condivisa da Arbore.
Alle affermazioni dei due artisti, secondo il giudice, non seguiva alcuna replica di Occhiello che, secondo Iurillo, si limitava ad assumere un atteggiamento compiaciuto, quasi di adesione alla sollecitazione a denunciare i giornalisti che avevano scritto sulla vicenda”. E, continua il magistrato, Iurillo “probabilmente risentito da quanto sostenuto e dall’atteggiamento di Occhiello pubblicava testualmente sulla propria bacheca Facebook: “sembra anche a voi o è solo una mia impressione che quando Gino Paoli incita a querelare i giornalisti che hanno scritto del sisma a Ischia il collega della Tgr annuisce e sorride?
Queste parole, secondo il redattore Rai, gli hanno creato un danno perché offendono gravemente la sua personalità, la sua immagine e la sua figura professionale. Non è dello stesso avviso il giudice. Si dichiara d’accordo con quanto sostenuto dal pubblico ministero, e ritiene che Iurillo “ha esercitato il proprio diritto di critica”, con parole che non configurano “attacchi personali idonei a ledere l’immagine o la reputazione di

Renzo Arbore e Giancarlo Carriero

Occhiello”.
Nel commento su Facebook c’è anche una seconda osservazione critica e riguarda il passaggio sull’albergo di Lacco Ameno Regina Isabella; a giudizio del

giornalista del Fatto i ringraziamenti a Carriero (proprietario e amministratore dell’hotel, ndr) del Regina Isabella sul tg del servizio pubblico potevano evitarli”.
Iurillo, è scritto nell’ordinanza, “si ricollegava alla scelta, discutibile, di mandare in onda la parte dell’intervista nel corso della quale, effettivamente, si rintracciano riferimenti all’albergo, scelta criticata perché ritenuta inopportuna per una rete del servizio pubblico”. E, conclude il magistrato di Torre Annunziata, “come evidenziato dal pubblico ministero, anche in questo caso, si tratta di una critica alla scelta editoriale che, proprio per la modalità in cui è stata espressa, non appare censurabile”.