Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti ... I più scaltri, quelli che si erano piazzati nelle retrovie dell'aula, ne approfittavano per farsi un'ora di sonno o copiare la versione di latino dell'ora successiva, o dare uno sguardo al picchetto del Cavallo, bibbia dei malati delle corse all'ippodromo (a quanto danno l'accoppiata Birbante – Scapricciatiello?).
Modestamente eravamo anche noi nelle retrovie, e non abbiamo mai saputo che fine avesse fatto quel ramo. Così come non sappiamo ancora il destino del ramo che ostacola gli atleti nella sesta corsia del campo Virgiliano. Per questo banale inconveniente la struttura è chiusa, eppure basterebbe poco: Manca il carrello per la potatura/ è inagibile il campo Virgiliano, catenaccio L'impianto chiuso per un ramo che lambisce una corsia della pista, ci informa il 28 settembre il Mattino con un servizio di Lucio Cirino Pomicino, arricchito da due foto: nella prima c'è un cancello chiuso e un tizio di spalle che cerca di aprire o chiudere la serratura. Non lo sapremo mai. Nella seconda foto lo stesso tizio, nell'identica postura, cerca di aprire o chiudere la serratura. Anche in questo caso non lo sapremo mai. Così come non sapremo mai perché il Mattino ha utilizzato la stessa foto nella stessa pagina. Sono i misteri di questo tepido autunno napoletano. E non sapremo forse mai perché al desk della cronaca del Chiatamone lato mare (il capo è Gianni Molinari, il vice Gerardo Ausiello con Francesco Vastarella e Maria Chiara Aulisio), l'autunno fa questo effetto obnubilante e soporifero. Né se quel ramo di Posillipo è stato tagliato. Né se Renzo Tramaglino ha quagliato con Lucia Mondella. |