Rubolino era un depistaggio

Gentile direttore,
ho letto sull’ultimo numero di Iustitia un 'vecchio' – ma altamente significativo - pezzo su Giancarlo Siani, della giornalista francese Dominique Torres, e sono ritornato indietro nel tempo, quando Giancarlo era un “abusivo” molto legato al suo lavoro. Ti allego un articolo che ho scritto qualche anno fa per il quotidiano della Cisl, Conquiste del lavoro, in cui rievoco momenti di vita comune con Giancarlo: un giovane pieno di vita e di speranze che non meritava di essere così brutalmente assassinato, ma soprattutto non meritava che la sua morte fosse legata per tanto tempo – dodici anni - a storie e ipotesi fantasiose. Per fortuna, è il caso di dirlo, i pentiti hanno fatto chiarezza su tutta la vicenda.
Non ho mai creduto che Giorgio Rubolino fosse lo spietato assassino di Giancarlo. Conoscevo da ragazzo Rubolino. Era stato mio “lupetto” al gruppo scout Torre Annunziata II. Un bambino, allora, dall’intelligenza viva che lo portava ad eccessi nei giochi, ma sempre rispettoso dei compagni e dei capi scout.
Puoi immaginare, caro direttore, il mio grande dispiacere alla notizia che Giorgio aveva qualche responsabilità nell’omicidio di Siani. Cordiali saluti e auguri per l’anno che è appena iniziato.

Castellammare di Stabia, 2 gennaio Elia Fiorillo

(*) Dal libro 'Morte di un cronista' di Giuseppe Calise
(**) Da www.orabasta.it
 
Giancarlo Siani
Giorgio Rubolino (*)
Elia Fiorillo (**)