Ordine, bilancio 2015
in attivo per 18mila €

IL 5 APRILE è semivuoto il salone dell’hotel Alabardieri, a pochi metri da piazza dei Martiri, dove si tiene l’assemblea annuale dei giornalisti campani per il voto sul bilancio consuntivo del 2015 e sul preventivo 2016, poi approvati con un solo astenuto e nessun voto contrario; da segnalare che dopo trenta anni era per la prima volta assente l’ex presidente Ermanno Corsi.
Lontane, per fortuna, le adunate che riempivano l’auditorium del hotel Continental grazie soprattutto all’escamotage di distribuire a fine assemblea i tesserini ai neo iscritti che spesso si presentavano alla ‘consacrazione professionale’ accompagnati dai familiari. Ma il disinteresse verso un rito sempre più vuoto non dipende soltanto dalla passerella di interventi che, a

parte qualche volenterosa eccezione, ripropongono questioni fuori dal tempo (l’avvocato pubblicista Maurizio De Tilla ha riparlato di un ritorno del circolo della stampa alla Casina del boschetto, glissando sul debito di tre milioni e mezzo di euro accumulato dai dirigenti

Maurizio De Tilla e Mario Simeone

dei giornalisti campani nei confronti del comune di Napoli) o dalla crisi profonda che spinge a tagliare appuntamenti inutili.
C’è anche una responsabilità della squadra, capitanata da Ottavio Lucarelli, che dal 2007 governa l’Ordine facendo pochissimo per coinvolgere gli iscritti, a cominciare dal rendere pubblici per tempo i dati economici che riguardano l’Ordine. Su questo punto forse un passo in avanti si è fatto con l’ordine del giorno presentato da Mario Simeone che ha chiesto di mettere on line un mese prima dell’assemblea i bilanci con gli allegati di spesa. E la proposta è stata accettata da Lucarelli, dal segretario Pino De Martino e dal tesoriere Paolo Mainiero che coordinavano i lavori dell’assemblea.
È noto, ma forse è utile ricordare che questo team ha il merito di avere sanato i conti dell’Ordine passando dai buchi della gestione precedente a un attivo di bilancio (18mila euro nel 2015) e che ha organizzato i corsi di aggiornamento professionale gratuiti per i giornalisti tanto da richiamare partecipanti anche da altre regioni. È un risultato importante, ma insufficiente perché, avendo a disposizione un bilancio ricco, in una fase di grande difficoltà vanno pensate e messe in campo iniziative nuove e concrete per la larghissima fascia di giornalisti a vario titolo precari.