Rep Na, Scotti
va in pensione

È ARRIVATA A sorpresa, dopo un colloquio a fine novembre con il capo del personale Roberto Moro, la decisione di Edoardo Scotti di lasciare la redazione di Repubblica Napoli e andare in pensione dal primo dicembre.
Salernitano di Giffoni Valle Piana, sessantuno anni, laurea in Giurisprudenza a Fisciano, Scotti muove i primi passi a Radio Salerno1, l’emittente alla quale

collaboreranno negli anni Fabrizio Feo, Vincenzo Nigro, Mariano Ragusa e Paolo Russo, scrive poi per Dossier sud (il quindicinale di Giuseppe Marrazzo), Paese sera, Napolinotte, il Giornale di Napoli. Nel ’90 viene assunto al Roma dell’editore Pasquale Casillo come coordinatore della sede di Salerno e scrive per Repubblica e Stampa. Nel novembre del 1992 Alfredo Del Lucchese, capo dell’edizione campana, lo assume a

Roberto Moro

Repubblica e due anni più tardi il nuovo responsabile della redazione, Luigi Vicinanza, lo promuove vice capo servizio.
Scotti libera una casella al desk, che gira ora a cinque cilindri (con Ottavio Ragone capo e Giovanni Marino vice, ci sono Giantomaso De Matteis, Francesco Rasulo e Antonio Tricomi), ma forse non verrà occupata.
Il giornale vive una fase difficile e, nonostante oltre cinquanta redattori spediti a casa con i prepensionamenti dell’ultimo stato di crisi, l'azienda prevede per il 2017 dieci milioni di rosso, di cui cinque da recuperare con i tagli ai costi della redazione. Diverse le soluzioni in discussione, come racconta Luciano Cerasa sul Fatto Quotidiano, che annuncia nuvole nerissime sulle sedi regionali. “Nei corridoi aziendali - scrive - sembra circolata l’ipotesi di tagliare le redazioni locali che dal punto di vista pubblicitario rendono meno, come Napoli, Torino, Genova, Palermo e Bari”.