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        | Mary Liguori ha lasciato il Mattino
 
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        | UNA BRUTTA PAGINA per il Mattino, sia dal versante dell’editore che da quello della  redazione: l’undici gennaio è stata ufficializzata  “la risoluzione  consensuale del rapporto di lavoro con Mary  Liguori”, giornalista del'edizione di Caserta.La notizia è stata comunicata dal direttore Francesco De Core e dal capo del personale Giovanni Santorelli al comitato di redazione (Aldo Balestra, Paolo  Mainiero e Adolfo Pappalardo).  Il cdr si è limitato a
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            | chiedere “al  direttore e all’azienda di  assicurare il ripristino dell’organico a Caserta, ricevendo rassicurazioni in  tal senso”. Dal momento che sulla “risoluzione
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                | Francesco De Core e Adolfo Pappalardo |  |  |  
        | del rapporto di lavoro” c’è soltanto l’asciutto comunicato del cdr cerchiamo  di capire cosa è successo. Napoletana, quarantuno anni, pubblicista dal gennaio  2008, professionista dal marzo 2015, Mary Liguori ha lavorato per molti anni  come corrispondente del Mattino per i comuni di Ercolano, Portici, San  Giorgio e Pollena Trocchia; nella primavera del 2015 arriva il primo contratto  di sostituzione alla redazione di Caserta, Un contratto a termine che verrà poi  rinnovato fino all’assunzione a tempo indeterminato. Intanto nel gennaio del 2011 la sua vita è  devastata da una tragedia: il padre Vincenzo  Liguori viene ucciso mentre è al lavoro nella sua officina a San Giorgio a  Cremano colpito da un proiettile destinato all’esponente di un clan che  contende ad altri criminali il mercato della droga e del racket.  Per alcuni mesi nel 2023 è a casa per la nascita del suo primo figlio; deve  rientrare a dicembre ma le chiedono di anticipare di un mese. Da novembre è al  lavoro e il responsabile dell’edizione casertana Andrea Ferraro le chiede un servizio sul rischio terrorismo  islamico nel capoluogo e nella provincia. Mary Liguori ci lavora ma non trova  elementi di particolare pericolo, lo riferisce al capo che però insiste. Ne  nasce una discussione accesa conclusa da Ferraro che la allontana in maniera  brusca dalla sua stanza. Del resto Ferraro deve avere un carattere aspro se è  vero che anche quando ha guidato l’edizione di Benevento alcuni collaboratori  hanno deciso di interrompere il lavoro con il giornale; tra questi Gianni De Blasio, per decenni redattore  delle pagine sannite del Mattino. E  anche tra i contattati per sostituire a Caserta la cronista andata via c'è  chi avrebbe rifiutato l’offerta.
 Scossa da quanto è successo Mary Liguori si  mette in malattia, l’azienda spedisce varie visite fiscali e le invia una  contestazione. A questo punto la giornalista  decide che non ci sono  più le condizioni
        per lavorare
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                | Aldo Balestra e Paolo  Mainiero |  |    con  serenità al Mattino. “Siamo davanti a una vicenda – dice un  redattore del Mattino che ha lavorato   con Liguori – che tutti, a cominciare dal direttore, dovevamo cercare di
 
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        |    risolvere. Non c’è da meravigliarsi che un editore come Francesco Gaetano Caltagirone e chi  esegue le sue direttive non si preoccupino di perdere un elemento di grande  valore perché ormai la qualità del lavoro nei quotidiani non interessa più. Ma  i redattori e il cdr non hanno fatto niente, neanche convocato un’assemblea.  Perdiamo una cronista molto sensibile, scrupolosa,  puntuale, veloce nella scrittura e capace di attingere a fonti di primissimo  livello. Senza contare che noi siamo il quotidiano di Giancarlo Siani e lasciamo andare via una giornalista figlia di una  vittima innocente di camorra”.  
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