Ordine, il 26 giugno il gip
decide sul rinvio a giudizio

ARRIVANO A UNA svolta le lunghe indagini condotte dalla procura della Repubblica di Napoli sui bilanci disinvolti dell’Ordine dei giornalisti della Campania e sul mancato versamento dei contributi per l’unico dipendente, Costantino Trevisan. Il 26 giugno il giudice per le indagini preliminari

Silvana Gentile deciderà se rinviare a giudizio Ermanno Corsi, presidente dell’Ordine campano, con l’accusa di truffa aggravata. All’udienza preliminare si arriva dopo che il pubblico ministero Ida Frongillo ha formulato il capo d'imputazione
Domenico Ciruzzi, Ermanno Corsi e Costantino Trevisan

chiesto del gip Lucio Aschettino. Il pm aveva chiesto l’archiviazione, ma il giudice Aschettino, dopo un supplemento di indagini e tre udienze (il primo dicembre, il 26 gennaio e il 7 aprile, non ha accolto le argomentazioni dell’avvocato di Corsi, Domenico Ciruzzi, e ha ipotizzato la truffa aggravata, tesi dettagliatamente sviluppata dall’avvocato Giuseppe Fusco, legale dei giornalisti Patrizia Capua, Antonio Fiore e Enzo Palmesano. Nel giugno 2002 i tre segretari campani di Autonomia e solidarietà avevano presentato un esposto alla procura della Repubblica dopo che era calato il silenzio sulle documentate denunce contenute nella relazione al bilancio 2001 dell’Ordine di Silvio Campione e Mario Simeone e dopo che anche la direzione provinciale dell’Inps aveva risposto con un inspiegabile silenzio alla


Silvio Campione e Enzo Palmesano

richiesta di informazioni sulla posizione contributiva di Trevisan.
In attesa che la Gentile decida se rinviare a giudizio Corsi, Mario Simeone, nominato “curatore speciale” dell’Ordine campano con un’ordinanza firmata il 15 maggio del gip Aschettino, sta lavorando con grande impegno. Con l’autorizzazione del giudice ha scelto come consulente un tecnico,

Carlo Di Nanni, avvocato e ordinario di Diritto commerciale alla facoltà di Giurisprudenza della Federico II. Di Nanni ha un doppio compito: passare al microscopio i bilanci dell’Ordine campano, che presentano diverse opacità, e assistere Simeone all’udienza del 26 giugno quando intende costituirsi parte civile per tutelare a pieno gli interessi dei giornalisti campani.
Il 26 giugno, o nell’eventuale processo, verrà anche meglio chiarita la posizione dell’impiegato dell’Ordine. Interrogato dagli agenti di polizia giudiziaria che hanno gestito le indagini, Trevisan ha assicurato che intende risarcire l’Ordine degli ottomila euro di multa per il mancato versamento dei contributi all’Inps. Per ora del risarcimento non si è visto un euro, ma Trevisan a Iustitia assicura: “A luglio devo incassare la liquidazione per la mia attività cominciata all’Ordine della Campania il primo giugno del ’78. Dalla

liquidazione verrà sottratto l’importo della multa”.
Sorgono però, spontanee, alcune domande. Nell’ipotesi che dal tabulato dei contributi di Trevisan dovessero risultare altri buchi nei versamenti Inps, a quanto ammonterà la sua liquidazione? Verranno


Ida Frongillo, Giuseppe Fusco e Mario Simeone

calcolati gli interessi sui soldi da restituire? Quando nel luglio del 2004 Trevisan ha compiuto sessantacinque anni, per quali misteriosi motivi gli è stato rinnovato l'incarico, nonostante la denuncia dei revisori dei conti sui mancati versamenti Inps e l'indagine della procura della Repubblica? Infine, perché un dipendente si fa carico del risarcimento per il mancato versamento dei contributi dei quali è in ogni caso responsabile il suo datore di lavoro?