I dubbi dell'Ansa sulla privacy |
Caro direttore, è stata una fatica terribile per Y7W e KWA scrivere la notizia sulla ricostruzione della mandibola all’ospedale Rummo di Benevento perché, da quando c’è la privacy, non sai mai come regolarti. Inutile chiedere lumi al capo della sede regionale, Mario Zaccaria, o al desk, Angelo Cerulo Mariano Del Preite e Mariella Cirillo; tanto vale, devono aver pensato cavarsela da soli. E la soluzione escogitata è stata la classica, alla Totò: battiamo tutte le strade, una è certamente quella giusta. Si parte con la linea prudente: della donna colpita al volto da due colpi di un fucile a pallettoni impugnato dal marito non c’è il nome, ma soltanto le iniziali, E. G. Nella seconda parte del lancio, acquisita una certa confidenza con la vittima, gli autori ne riportano le dichiarazioni fornendone nome e cognome: Erminia Grande. Nella conclusione ritorna la prudenza e della signora viene riportata soltanto l’iniziale del cognome: G.
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John Archibald Dortmunder |
MEDICINA: RICOSTRUITA MANDIBOLA A DONNA FERITA AL VOLTO AL RUMMO DI BENEVENTO, MARITO LE AVEVA SPARATO AL VISO (ANSA) - NAPOLI, 29 MAGGIO - Era arrivata nell'ospedale 'Rummo' di Benevento lo scorso 6 maggio gravemente ferita al volto e al collo da due colpi di fucile a pallettoni esplosi contro di lei dal marito, in seguito ad una lite coniugale. Oggi, la quarantaduenne E. G. ha una faccia nuova grazie ad un lungo intervento di chirurgia ricostruttiva cervico-facciale eseguito dall'equipe del dottor Andrea Rusciano, primario dell'unità di Chirurgia Maxillofacciale e Odontostomatologia del nosocomio sannita (diretto dal dottor Rosario Lanzetta). La donna, dopo essere stata sottoposta ad un primo intervento di pronto soccorso già nel giorno stesso del ricovero, ha poi subito, lo scorso 18 maggio, una complicata operazione di ricostruzione della mandibola prelevando un frammento di osso dall'anca. L'intervento è durato circa dodici ore ed è stato portato a termine da un equipe di sette persone diretta dal dottor Rusciano. ''La paziente - ha spiegato il dottor Rusciano – aveva riportato una 'vasta distruzione' della mandibola destra che si estendeva dalla zona del primo premolare alla base del condilo mandibolare. La lesione aveva determinato una notevole perdita di osso e di elementi dentari oltre che una cospicua perdita di muscolo e cute della faccia''. Quindi, l'intervento. ''Abbiamo ricostruito la mandibola – ha raccontato ancora il primario del Rummo - sia ricomponendo i piccoli frammenti di osso residuo con l'ausilio di placche e viti in titanio, sia utilizzando un lembo microvascolarizzato prelevato dalla casta iliaca''. Dall'anca destra l'equipe del dottor Rusciano ha prelevato un segmento di osso unitamente ad una parte di muscolo e di vasi sanguigni (arterie e vene) che è stato poi 'trapiantato' a livello della faccia per ricostruire la parte di mandibola e di pavimento della bocca mancante. La tecnica utilizzata dal dottor Rusciano è nota dagli anni Ottanta, ma per molto tempo era rimasta patrimonio di pochi centri altamente specializzati a causa delle difficoltà proprie del tipo di intervento. Oggi sono molti gli ospedali che hanno già sperimentato la microchirurgia: al Rummo di Benevento è, però, la prima operazione di questo tipo. ''La vitalità del trapianto - ha garantito Rusciano – è stata assicurata grazie all'anastomosi (mediante l'utilizzo del microscopio) tra vasi sanguigni del collo e quelli del segmento prelevato''. Un intervento, dunque, di alta precisione che, grazie all'ausilio del microscopio e alla dedizione dei medici ha ridato un volto, e probabilmente una vita, alla signora Grande. ''Sto bene, per quello che ho passato sto bene'', ha detto la paziente ancora ricoverata all'ospedale di Benevento. Non può ancora vedere i risultati della lunga operazione perchè il suo viso è ancora coperto da bende, ma Erminia Grande è consapevole del ''miracolo'' compiuto dai medici del ''Rummo''. ''Certo - ha detto con voce flebile - sono ancora un po’ gonfia in viso e ho difficoltà a camminare, mi fa un po' male la gamba. Devo tanto a questi medici, sono stati bravissimi: hanno compiuto un vero e proprio miracolo. Mercoledì mi dimettono e andrò a stare a Roma da mia sorella''. Alla signora G. mancano ancora i denti, distrutti insieme con la mandibola dal colpo di arma da fuoco. Ma presto, dopo essersi ripresa dal delicato intervento di microchirurgia che le ha riconsegnato il viso, potrà, ha assicurato il dottor Rusciano, installare degli impianti sul frammento di osso iliaco trapiantato. Quindi per completare quello che la paziente stessa chiama''un miracolo'', un intervento di chirurgia puramente estetica potrà cancellare definitivamente le cicatrici dell'operazione e, quindi, della brutta esperienza vissuta. (ANSA).
Y7W-KWA 29-MAGGIO-06 17:17 |
(*) Foto internet |
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Mario Zaccaria |
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Angelo Cerulo |
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Mariano Del Preite |
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Totò (*) |
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