Il 'sarracino' di Gragnano

Cristiano Malgioglio e gli altri celeberrimi protagonisti de “L’isola dei famosi” dovranno farsene una ragione: per la prossima serie del reality che ha conquistato ed entusiasmato milioni di italiani Simona Ventura ha già un nuovo asso nella manica. Segreta l’identità per motivi di sicurezza, del nuovo personaggio si sa che è conosciuto lungo la fascia costiera (come la Maruzzella di Renato Carosone,“da Procida a Resina”) come il pascià di Caprile, civettuolo e pittoresco borgo di Gragnano, generosa terra di vermicelli, vino rosso e corna.
“Occhi verdi, carnagione scura, il classico tipo mediterraneo, il più bello di Caprile – lo descrive con legittimo orgoglio la moglie R.R., che affida ad un partecipe cronista di Metropolis il proprio sfogo dopo che è diventata pubblica grazie al quotidiano diretto da Giuseppe Del Gaudio una storia sofferta condita di gelosia, richiami della carne e “strascino finale” tra i vicoli, così come prescrivono i canoni della più genuina sceneggiata. E intervento finale dei carabinieri, che forse da quelle parti avrebbero altre frizioni da controllare. Ma leggiamo la storia, che ci avvince e ci coinvolge facendoci trattenere il fiato. E bene ha fatto Del Gaudio, cronista di nera della vecchia guardia, a dedicare alla vicenda tutto il taglio centrale della prima e la pagina 13 quasi monotematica, ricca di colpi di scena, rocambolesche e boccaccesche rivelazioni, una tensione che potresti tagliare a fette e che viene appena stemperata da un capezzolo che fa capolino a centro pagina, vicino ad una notizia breve relativa al Partito Democratico di Agerola.
Una vicenda tormentata. “A.L. è una bella ragazza, per l’amor di Dio, con i capelli biondi ossigenati – ammette R.R.- e dieci anni fa mio marito si concesse una scappatella con lei. Poi basta: il nostro è un matrimonio felice e abbiamo tre figli”. E suo marito?, incalza il tenace cronista nel suo reportage dai monti Lattari. “Che c’entra. Lui è un uomo”. Sospiro di sollievo dei lettori.
E poi? E poi la bionda fatale non si rassegna e non dà tregua al pascià, che dal canto suo ha le attenuanti generiche. È uomo.
Finché dopo quasi una pagina e mezza di Metropolis arriviamo alla sfida all’Ok Corral: in un vicolo di Caprile R.R. affronta A.L. e garbatamente la rimprovera: “Adesso la devi smettere”. Poi le tira i capelli. Si strattonano. Vola qualche pacchero (specialità di Gragnano). Epilogo con denuncia. E nell’area stabiese non si parla d’altro.
Da parte sua il sarracino di Caprile si gode il meritato momento di popolarità, centellinando dichiarazioni e interviste. Dopo Metropolis altri quotidiani sono pronti a offrirgli ponti d’oro. Ma lui, sornione, nicchia. E aspetta, hai visto mai?, Fabrizio Corona e Lele Mora.

Hans Schnier
 
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