Un Cormezz ‘sempieterno’ |
Gentile direttore,
dalla lettura dei giornali si apprendono nuovi termini. Non parlo di neologismi di recente introduzione nella nostra lingua, motivati da esigenze tecniche o di costume; parlo di ‘sempiterno’, l'aggettivo che Dante usa nel Paradiso col senso di “che dura eterno”, “che non avrà fine”, dal latino sempiternus, derivato di ‘semper’ sempre ed ‘aeternus’ eterno.
Il 4 ottobre sul Corriere del Mezzogiorno, guidato da Enzo d’Errico, l'ignaro Antonio Sacco, storpia ‘sempiterno’ in "sempieterno" riferito al longevo calciatore madridista Carvajal, nella cronaca dell'incontro di Champions Napoli-Real Madrid. Consiglio al collaboratore del Cormezz, accertato che sembra sprovvisto di studi classici e di buone letture, la consultazione di un dizionario etimologico, l'unico strumento che indica l'origine di una parola o la sua derivazione da un'altra. |
Sergio Formale |
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Dante Alighieri |
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Antonio Sacco |
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