Rissa a Ischia,
non per i media

UNA RISSA IN pieno centro a Ischia Porto alle 5 del mattino: quattro gazzelle dei carabinieri e due volanti della polizia accorse di gran lena con sirene, un fuggi fuggi generale. Di tutto questo però non ci saranno resoconti sui media, a eccezione di due testate: è questa la frontiera del “nuovo giornalismo”, quello punto 0. Parola d’ordine: nascondere la cronaca e lasciare lavorare in santa pace gli operatori turistici.
Ritorniamo ai fatti, alla cronaca ignorata: alle 5 del mattino nel cuore

(pulsante) di Ischia Porto, la piazzetta San Girolamo, c’è un gran movimento, più di un vociare, vere e proprie urla che fanno sobbalzare dal letto i residenti. Una massa di 25 giovani fluttua da una parte all’altra della piazzetta e tra questi ci sono alcuni che se le stanno dando di santa ragione. Non si comprende quanti siano a picchiarsi ma in breve partono le telefonate al 112 e al 113. Passano i minuti e mentre le botte

Massimo Zivelli

continuano, da lontano si sente il rumore delle auto delle forze dell’ordine che si avvicinano. Piombano con sirene accese e i lampeggianti che squarciano le prime luci dell’alba, ben quattro gazzelle dei carabinieri e due volanti della polizia. Tra i protagonisti della rissa si intravede anche un ragazzo di colore e questo darà successivamente adito a un’aggressione di stampo razzista, non confermata successivamente dai carabinieri che stanno indagando.
È la mattina del 15 agosto. Il primo a pubblicare la notizia è il quotidiano Il Dispari, diretto da Gaetano Di Meglio, nello stesso giorno nella versione on line e, poiché il 16 i giornali non escono, il 17 sull'edizione cartacea in prima con una foto notizia a tutta pagina della zona blindata dalle forze dell’ordine e un servizio sul “Ferragosto caldo” a pagina 4 e 5. Il Mattino, ha un articolo di Massimo Zivelli a pagina 27 dal titolo: “Uno

Gaetano Ferrandino

sporco negro. Ragazzo di colore picchiato dal branco”. Il giorno dopo il Mattino, sempre con Zivelli, ritorna sulla notizia: “Ragazzo aggredito a Ischia /nel video i volti del branco”.
E gli altri giornali? Nulla di nulla, come se la mattina del 15 agosto non fosse accaduto niente al centro di Ischia.
La prima a bucare è stata certamente la redazione napoletana della Tgr, guidata da Oreste Lo Pomo, che il 15 agosto

con Enzo Perone realizza un servizio sull’elicottero della Polizia che volteggia a lungo sopra le isole di Ischia, Procida, Capri e la penisola sorrentina: “tutto bene, tutto sotto controllo”. È questo sostanzialmente il contenuto del ‘servizio’ di Stato che ogni anno viene puntualmente realizzato a Ferragosto. Della rissa accaduta poche ore prima il tg campano della Rai non farà alcuna menzione. Buca anche Ansa Napoli, diretta da Vincenzo Sinapi, che non dà nessuna notizia.
Il Golfo, quotidiano isolano coordinato da Gaetano Ferrandino, tace clamorosamente salvo uscire il 18 agosto con un servizio che fa le ‘pulci’ al pezzo del Mattino perché aveva puntato sull’aggressione al “negro” e per dire che nulla di tutto questo era accaduto secondo gli

inquirenti. (Ma la rissa c’è stata? E allora perché non scriverlo?).
Idem per Repubblica Napoli, affidata a Ottavio Ragone e al vice Giovanni Marino, con il corrispondente Pasquale Raicaldo, occupato a curare l’ufficio stampa di ‘Procida capitale italiana della cultura’ e il Corriere del Mezzogiorno che per le cronache dall’Isola Verde si affida a Gaetano Ferrandino, lo stesso che coordina il Golfo. Che possiamo

Gaetano Di Meglio
dire? Che noi restiamo fedeli ai principi fondamentali del giornalismo e la cronaca è mestiere per giornalisti e sui media non tutti quelli che vi scrivono lo sono. Esistono i giornalisti e i mestieranti, probabilmente questa seconda categoria sta prendendo il sopravvento nelle redazioni e i giornalisti stanno diventando sempre più ‘mosche bianche’.
Massimo Valentini