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La Gazzetta chiude
l'edizione di Napoli |
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“NEL MOMENTO in cui la squadra di De Laurentiis è tornata a far sognare i suoi tifosi, in Italia e in Europa”, i vertici della Rizzoli Corriere della sera, guidati dall’amministratore delegato Pietro Scott Jovane, decidono di chiudere dal 28 gennaio l’edizione campana della Gazzetta dello sport, il primo quotidiano sportivo italiano diretto da Andrea Monti.
“È solo il primo paradosso”, scrivono in un comunicato, che stigmatizza nel dettaglio le scelte autolesionistiche del management aziendale, i componenti |
del comitato di redazione della Gazzetta. Il cdr, del quale fanno parte per la sede centrale di Milano Carlo Angioni, Stefano Cantalupi, Manlio Gasparotto, per Roma Alessandro Catapano, per le redazioni distaccate il napoletano Mimmo Malfitano, passa poi al |

Candido Cannavò e Andrea Monti (*) |
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secondo paradosso evidenziando “la straordinaria offerta sportiva della Campania: tutte le province sono rappresentate nel calcio professionistico, nel basket che conta, nella pallanuoto (24 scudetti e 4 Coppe dei Campioni vinte a Napoli), nella pallavolo, nella pallamano”. E ricorda che “la Campania è una delle capitali italiane della boxe, della scherma, del canottaggio e della vela, ed è qui che nascono tante delle nostre medaglie olimpiche”.
Un patrimonio straordinario che per i dirigenti della Rcs in pratica non conta niente, mentre conta che le due pagine della Campania sono l’unica edizione che ha un saldo negativo tra costi e ricavi della pubblicità, a differenza delle edizioni di Roma, Puglia e Sicilia.
E niente conta che se la raccolta pubblicitaria è stata modesta lo si deve soprattutto a una politica di vendita delle inserzioni a costi molto ridotti che ha impoverito, e non arricchito, l’appeal del giornale.
E la denuncia del cdr continua: “a fronte di un patrimonio sportivo tanto ricco e di un profondo radicamento del nostro giornale nel territorio, l’editore decide di chiudere i battenti entro il prossimo mese, mettendo in grave difficoltà tutti i collaboratori e le loro famiglie”. Infine l’azienda propone un contentino, se così si può definire, per addolcire la pillola: “lo studio di un’uscita mensile in edicola, senza chiarire però con quale formato, e l’apertura di una sezione dedicata alla Campania su
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Antonio Careca e Diego Armando Maradona (**)
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Gazzetta.it. Entrambe, ovviamente, senza un euro di investimenti”.
Si chiude così un’edizione nata, per volontà dell’allora direttore Candido Cannavò, nel settembre del 1989 |
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dopo il travolgente successo del Napoli in Coppa Uefa, con i gol di Careca e Maradona. L’organico della redazione partenopea conta quattro unità: il responsabile Rosario Pastore, Gustavo Affinita, Mimmo Malfitano e Francesco Rasulo che tre anni più tardi passa a Repubblica Napoli. Il team, insieme ai collaboratori, realizza quattro pagine che il sabato e la domenica salgono a otto; nel 2009 le pagine diventano due, con il raddoppio nel fine settimana.
Ora nella sede di via San Nicola alla Dogana, che ospita anche i giornalisti con base Napoli del Corriere della sera, rimane soltanto il redattore storico Mimmo Malfitano, assistito da Gianluca Monti che dal 2009 collabora alle pagine della Gazzetta.
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(*) Da www.affariitaliani.it
(**) Da www.ilsole24ore.it |
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