I miti Gregory Pech e Haudry Hepburn

Buttate Mereghetti e Morandini, gli annuari dei film vanno riscritti: l’opera di rinnovamento l’hanno avviata Francesco D’Ercole, consigliere campano di An, e il suo addetto stampa, Mimmo Della Corte, con la collaborazione di Ansa Napoli.
Il 6 luglio il consigliere di Alleanza nazionale ha dettato un comunicato per stigmatizzare l’esibizione degli assessori al Lavoro del Comune di Napoli, Nicola Oddati, e della Regione Campania, Corrado Gabriele, che annunciavano la rinuncia all’auto blu e il passaggio alle due ruote: “Ci spostiamo con i nostri mezzi per ridurre i costi della politica”. “Un’iniziativa da avanspettacolo”, è il giudizio di D’Ercole, che conclude: ”Certe cose le lascino fare a Gregory Pech e Haudry Hepburn. Nello spettacolo erano più credibili di loro due”.
Difficile non essere d’accordo con D’Ercole e Della Corte. Ma qual è la credibilità dei due fustigatori quando si avventurano in citazioni maldigerite disintegrando due miti del cinema come Gregory Peck e Audrey Hepburn, protagonisti in Vespa di ‘Vacanze romane’, diretto da William Wyler? Se passano alla letteratura italiana, c’è da aspettarsi la citazione di un Dente Alighieri o di un Giovanni Beccaccio?
Il comunicato di Alleanza nazionale comunque è piaciuto al cronista dell’Ansa Alfonso Pirozzi, che lo ha riportato pari pari, aggiungendoci di suo otto parole ("in moto? Cosa"; “ha replicato”; “sottolinea ancora D’Ercole”), e lo ha firmato.
Sul testo di An non è intervenuto quando ha incontrato una parentesi che si apriva e non si chiudeva, né quando ha visto un trattino che si chiudeva ma non si era aperto; non ha modificato la parola ‘sovrastra’ e ha riportato fiducioso i nomi di Gregory Pech e Haudry Hepburn.

John Archibald Dortmunder
 
Francesco D'Ercole
Nicola Oddati
Corrado Gabriele
Alfonso Pirozzi