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Centro Rai Napoli,
il direttore è Parlati
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HA IMPIEGATO OTTO mesi per passare da numero due a direttore del Centro di produzione della Rai di Napoli ma alla fine ce l’ha fatta: Francesco Pinto è andato in pensione per raggiunti limiti di età il 31 luglio scorso e la nomina di Antonio Parlati, il suo vice di fatto sin dal 2005, è stata ufficializzata il 6 aprile.
Napoletano, sessantadue anni da compiere a luglio, Parlati, sposato in seconde nozze con Gabriella Cedrola, una delle colonne della segreteria di redazione della Rai di Fuorigrotta, quattro figli, tre femmine e un maschio, due dal primo e due dal secondo matrimonio con età che spaziano dai trentadue ai quindici anni, due nipotini con un terzo in arrivo, fino all’assunzione in Rai nel 1984 ha avuto un’adolescenza e una giovinezza agitate.
Dopo elementari e medie alla scuola svizzera, maturità classica ottenuta ballando tra istituti pubblici e privati, iscrizione alla facoltà di Economia |
e commercio, alla fine degli anni Settanta il neo direttore del centro scopre di volersi trasferire all’estero, a Rio de Janeiro, dove va due volte per lunghi periodi. Una scelta che comporta lo studio del portoghese e il passaggio da Economia |
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Giuseppe Blasi e Francesco Pinto |
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a Ingegneria elettronica per dare una prospettiva di lavoro alla sua vita in America Latina. Nel 1982 la situazione in Brasile precipita con l'inflazione alle stelle e il terrore degli squadroni della morte; decide di tornare in Italia e di cercare un lavoro. Manda in giro il suo curriculum; viene chiamato dal Banco di Napoli ma non vuole fare l’impiegato. Accetta quindi impieghi precari: fa il rappresentante di commercio, le consegne del latte, il magazziniere in un negozio di elettrodomestici.
Siamo all’estate del 1984 e il centro di produzione Rai cerca manovali; a settembre viene assunto come assistente magazziniere. Da questo momento una vita piena di curve diventa un tracciato lineare che porterà in trentasei anni Parlati a conoscere ogni angolo del centro di via Marconi e non è un modo di dire; basti pensare che dopo il disastro nucleare di Chernobyl, nell’aprile del 1986, si occupa di bonificare tutti i filtri dei condizionatori del centro portandoli sul terrazzo e poi rimontandoli. Nel 1987 viene trasferito ai contratti per gli acquisti e cinque anni dopo all’ufficio produzione, allora guidato da Maria Vittoria Giovane, poi scomparsa, e lavora per sette anni a stretto contato con il responsabile dei servizi giornalistici Giuseppe Blasi. Intanto nel ’90 si laurea in Economia e commercio.
Nel 1999 va all’ufficio acquisti per diventare tre anni dopo funzionario, nel 2005 dirigente, responsabile del settore produzione e nel 2007 vice direttore. Dal 2016 Parlati è anche presidente della sezione Editoria, cultura e spettacolo di Confindustria Napoli.
Per aggiudicarsi la poltrona al quinto piano della sede Rai ha battuto concorrenti forti. Erano circolati, tra gli altri, i nomi di Piero Marrazzo,
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Adriano De Maio e Piero Marrazzo |
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Francesco Pionati, Gigi Marzullo, del capo dei servizi giornalistici della Rai di Napoli Antonello Perillo, che pare si sia molto impegnato per salire dal terzo al quinto piano di via Marconi, e del dirigente Rai Adriano De Maio. A orientare la scelta |
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ha probabilmente contribuito Roberto Cecatto, responsabile della direzione nazionale da cui dipendono i quattro centri Rai (con Napoli, Roma, Milano e Torino) che l’amministratore delegato di viale Mazzini Fabrizio Salini ha nominato dal primo agosto scorso responsabile ad interim della struttura napoletana che conta 390 dipendenti. E lavorando tutte le settimane a Napoli a strettissimo contatto con Parlati ne ha apprezzato l’equilibrio e la professionalità. |
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