Richiesta di giudizio
per il sindaco Velardi

IL 25 MARZO il sostituto della procura di Santa Maria Capua Vetere Gerardina Cozzolino ha completato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del sindaco di Marcianise Antonello Velardi, ex numero due del Mattino, e del segretario comunale Onofrio Tartaglione per avere commesso insieme in maniera continuata i reati di falso e truffa. E, dopo un’indagine dettagliata e rigorosa durata poco meno di due anni, la pm

ha elencato in undici pagine i trentasei episodi contestati. Il primo aprile il gip Ivana Salvatore ha accolto la richiesta e fissato al 16 settembre l’udienza preliminare che dovrà decidere sul rinvio a giudizio di Velardi, difeso dall’avvocato

Dario Abbate e Raffaele Ruberto

Umberto Elia, e Tartaglione, assistito dall’avvocato Carlo Madonna. La vicenda è nota e parte da un esposto presentato nell’aprile del 2019 come primo firmatario dall’avvocato lavorista Dario Abbate, nella precedente consiliatura irriducibile oppositore del sindaco Velardi e alle ultime elezioni comunali, tenute nell’ottobre 2020, candidato senza successo dal Pd di Nicola Zingaretti alla poltrona di primo cittadino di Marcianise riconquistata invece da Velardi.
Nella denuncia, presentata anche alla Corte dei conti, Abbate chiede di verificare un eventuale danno erariale di oltre 200mila euro per i soldi versati dal comune di Marcianise al Mattino a causa dei permessi derivanti dalle iniziative istituzionali del sindaco che gli impedivano di essere presente in redazione. Per i fatti denunciati, che vanno dal gennaio 2017 all’aprile del 2019, Abbate mette a confronto le dichiarazioni per i permessi firmate dal segretario Tartaglione (“generiche e indeterminate che non consentono di individuare le effettive attività svolte e i tempi di espletamento delle funzioni rientranti nel mandato di sindaco”) con i post pubblicati sulla pagina Facebook da Velardi che negli stessi giorni lo vedono in giro per l’Italia, a Roma, Milano, Trieste.
Tutti gli atti sono stati trasmessi da Santa Maria alla procura della Corte

Mariano Omarto e Nicola Zingaretti

dei conti di Napoli. Intanto in giudizio non potrà costituirsi Abbate perché non ha subito un danno a differenza del comune di Marcianise. Ma la costituzione dell'amministrazione comunale potrà essere decisa soltanto dal prefetto di Caserta

Raffaele Ruberto che dovrebbe nominare un suo rappresentante.
C’è da notare – dichiara il penalista Mariano Omarto, che assiste Abbate – che gli indagati non hanno chiesto di essere sentiti, né hanno depositato documenti. E poi c’è da osservare che la scorta si è rivelata un boomerang perché nei rapporti presentati dagli agenti che lo accompagnavano sono stati documentati tutti gli spostamenti di Velardi, peraltro confermati dalle celle utilizzate dai telefonini”.