Titoli in fotocopia

Il processo al poliziotto Derek Chauvin che nel maggio 2020 ha ucciso l'afroamericano George Floyd, deceduto per asfissia, è alle porte, e l'America è col fiato sospeso. Se la figura retorica appena letta, quella di avere il fiato sospeso per una vittima di asfissia, vi appare di cattivo gusto, potete star sereni. È una cosa perfettamente normale. Infatti molti titolisti dei giornali hanno fatto lo stesso gioco di parole, forse voluto o forse involontario.
Nella giornata del 30 marzo svariate testate on line, dal sito dell'Ansa a Repubblica.it, dal sito dell'Unione Sarda a 41esimo parallelo (e altri ancora) riportano la medesima notizia con lo stesso gioco di parole: Processo Floyd, l'America col fiato sospeso.
Sembra quanto meno bizzarro che così tante testate optino per il medesimo titolo, con la stessa allusione. Missione fallita se l'obiettivo era strappare un sorriso: l'umorismo funziona quando è originale, ma la stessa battuta ripetuta più volte a lungo andare stanca. Soprattutto quando è di cattivo gusto. 

Macello Caliente

“L’America con il fiato sospeso”






 
Derek Chauvin
George Floyd