La testata del Roma
vale sei milioni di €

HA COMPLETATO IL suo lavoro il perito incaricato dal tribunale capitolino di stabilire il valore della testata Roma, il quotidiano controllato dal deputato di Alleanza nazionale Italo Bocchino. Nei prossimi giorni il consulente Marzio Pennecchini Montino consegnerà nelle mani del giudice Mauro Di Marzio la perizia ufficiale con una valutazione sorprendente: sei

milioni di euro tondi tondi.
Una valutazione sorprendente perché il Roma è certamente un giornale storico di Napoli: fondato nel 1862, dal 1942 è stato controllato per poco meno di quarant’anni dall’armatore Achille Lauro; chiuso il 2 novembre del 1980, è tornato in edicola nel novembre di dieci anni dopo per iniziativa di tre imprenditori


Italo Bocchino e Nicola Ferro

(l’industriale del grano Pasquale Casillo, lo stampatore Luca Colasanto e il costruttore Vincenzo Maiello) e gestito poi dal solo Casillo fino alla chiusura del novembre del ’93, seguita dal fallimento della Edigen; risorge il 12 ottobre del ’96 grazie a Giuseppe Tatarella e Italo Bocchino. Il quotidiano usufruisce di finanziamenti pubblici consistenti (oltre due milioni e mezzo di euro per il 2003), ma ha una diffusione esclusivamente regionale, una tiratura discreta (sotto le ventimila copie) e una raccolta pubblicitaria modesta, meno di 600mila euro all’anno.
La valutazione della testata è l’ultimo passaggio prima dell’asta chiesta dall’avvocato casertano, Nicola Ferro, e da sua moglie, Anna Virgilio, che vantano un credito nei confronti delle Edizioni del Roma spa, società proprietaria della testata, che ha come amministratore unico Ivo Virgili.
Il credito di Ferro e della Virgilio scaturisce da una sentenza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che, per un articolo pubblicato nell’ottobre del ’98, ha condannato per diffamazione i responsabili delle Edizioni del Roma spa e Pasquale Clemente, direttore della Nuova Gazzetta di Caserta, allora distribuita nel Casertano in tandem con il Roma.
In questa vicenda i dirigenti del Roma sembrano procedere con la tecnica dello struzzo, ma forse hanno in serbo un colpo a sorpresa; in caso contrario possono riuscire nell’impresa di trasformare un pallone in una mongolfiera: alla


Pasquale Clemente, Luca Colasanto e Ivo Virgili

somma (meno di 26mila euro di risarcimento e 2500 euro di spese legali) dovuta ai Ferro, che sta lievitando, vanno aggiunte le spese per l’esecuzione, a cominciare dalla perizia sulla testata; ma soprattutto c’è il rischio di non riuscire a controllare l’iter dell’asta. La

prossima udienza davanti al giudice Di Marzio è fissata per il 24 marzo e in quella sede il magistrato potrebbe fissare la data per la prima asta.
Intanto Bocchino sarà contento per la perizia sulla testata perché, dieci anni dopo l’acquisto dal fallimento della Edigen, il suo valore è cresciuto di oltre ventisei volte ed è più che triplicato rispetto alla somma iscritta nel bilancio della società: 1.807.599 euro nel 2003. Saranno contenti l’avvocato Ferro e sua moglie che vedono avvicinarsi il momento dell’incasso del risarcimento. Saranno ancora più contenti i creditori delle Edizioni del Roma spa, in attesa da anni, perché ora sanno che possono andare all’incasso dei loro crediti.