Mattino, partono 4
prepensionamenti

È STATO NECESSARIO attendere nove mesi ma finalmente parte la fase due dello stato di crisi del Mattino sottoscritto il 2 maggio scorso dall’azienda con il capo del personale Giovanni Santorelli, dal comitato di redazione (Aldo Balestra, Paolo Mainiero, Adolfo Pappalardo e Petronilla Carillo), dalla Federazione della stampa con il consigliere Gerardo Ausiello e da Claudio Silvestri, segretario del sindacato

campano e membro della giunta esecutiva Fnsi. 
Nella riunione tenuta in via telematica il 2 febbraio i funzionari del ministero del Lavoro hanno comunicato

Nicola Battista e Gino Giaculli

all’azienda e ai rappresentanti dei giornalisti che si sono liberati i primi quattro posti dei sette prepensionamenti richiesti. Lasceranno quindi il quotidiano, probabilmente il primo marzo, i due redattori che hanno già compiuto i sessantadue anni: Nicola Battista (2 maggio del 1960), e Gino Giaculli (13 novembre). Toccherà poi a Chiara Graziani (15 marzo 1961), da tempo in aspettativa, che a marzo dovrebbe rientrare in redazione per qualche settimana per andare in pensione il primo maggio. Chiude il primo pacchetto Rosa Palomba (18 luglio 1961) che potrebbe lasciare il giornale il primo agosto.
Con le quattro uscite sono previste due entrate: a marzo dovrebbe toccare a Valentino Di Giacomo; ad agosto, ma potrebbe essere anticipata, a Eugenio Marotta alla redazione di Salerno.
Con lo sblocco dei prepensionamenti toccherà ora al direttore Francesco De Core, che quando si è insediato non ha presentato un piano editoriale scritto alla redazione, annunciare come intende riorganizzare uomini, settori e sedi distaccate del giornale.