"Gratuitamente
raccapriccianti"

Alla Procura della Repubblica
 presso il Tribunale di Roma

                                                                           

Il sottoscritto Mario Simeone, nato a San Martino Valle Caudina
(Avellino) il 16 giugno 1939 e residente a Napoli in via Ferdinando Galiani,
iscritto all’Albo dei giornalisti professionisti della Campania, dalla lettura
del settimanale on line “Iustitia” del 24 settembre 2013 ha appreso che
nell’aprile scorso la giuria del premio per la legalità intitolato a Giancarlo
Siani, il cronista ucciso dalla camorra il 23 settembre del 1985, ha conferito
il proprio riconoscimento e il relativo assegno per l’edizione 2012 al libro ‘Giancarlo Siani. Passione e morte di un giornalista scomodo’, firmato da
Bruno De Stefano e prodotto dalla casa editrice Giulio Perrone con sede
in Roma alla via Eleonora D’Arborea numero 30.
Il volume, arrivato in libreria nella seconda metà del settembre 2012, si
chiude con una sezione intitolata ‘Giancarlo Siani fotocronaca di
 un’esecuzione’, con otto foto della vittima evidentemente scattate dalla
polizia scientifica sul luogo dell’omicidio.
Com’è chiaramente visibile, alcune foto sono gratuitamente raccapriccianti,
in spregio a quanto previsto dall’articolo 15 della legge 8 febbraio 1948
numero 47  (nota come legge sulla stampa), estensibile a ogni forma di
espressione.
A ventisette anni dalla ‘esecuzione’ di Siani non c’è nessuna esigenza di
cronaca che possa giustificarle. In una, in particolare, si può osservare la testa
del giornalista, evidentemente sollevata da un agente per consentire al fotografo di inquadrarla meglio, con la maglietta e il volto tumefatto rigati di sangue e gli occhi fuori dalle orbite.
La norma citata rinvia, sotto il profilo sanzionatorio, all’articolo 528 del
codice penale, ai sensi del quale il relativo reato è perseguibile d’ufficio.
In materia ci sono stati casi di cronaca clamorosi (Aldo Moro, Alfredino
Rampi e Alberica Filo della Torre), nei quali la magistratura ha ritenuto impubblicabili le foto dei cadaveri e condannato i responsabili della loro utilizzazione; sentenze che hanno ottenuto il suggello della Corte di cassazione
ed hanno superato il vaglio di legittimità costituzionale del giudice delle leggi (Corte costituzionale, sentenza depositata in data 17 luglio 2000).    
Nella vicenda del libro di De Stefano un’ulteriore, autorevole, conferma che
si tratti di “foto raccapriccianti” arriva dalla stessa giuria del premio “Siani”, presieduta dal procuratore di Campobasso Armando D’Alterio, il quale ha
istruito nel ’93 le indagini sull’omicidio e  poi sostenuto l’accusa in dibattimento contro mandanti ed esecutori: prima dell’erogazione dell’assegno
del premio, la giuria ha approvato all’unanimità una lettera indirizzata all’autore e all’editore del libro facendo rilevare in particolare che l’ultima foto, non allegata all’opera quando la stessa fu esaminata ai fini della valutazione dello scritto, “è ritenuta particolarmente scioccante e desta impressione e raccapriccio in un osservatore di normale emotività e ancora di più quindi nei familiari e negli amici di Giancarlo”.
Tanto premesso, il sottoscritto chiede di valutare la sussistenza del reato indicato in premessa e di ogni altra ipotesi di reato ravvisabile in quanto sopra
esposto. Chiede  la punizione di coloro che dovessero esserne ritenuti responsabili e l’adozione di tutti i consequenziali provvedimenti di legge, non ultimo l’immediato ritiro del volume su tutto il territorio nazionale.
Chiede, ex articolo 408 del codice di procedura penale, di ricevere notizia
di eventuali richieste di archiviazione per poter esercitare il diritto di
opposizione. Nomina difensore di fiducia l’avvocato Cesare Amodio
del foro di Napoli, con studio a Napoli in via Stella 86, espressamente
delegandolo al deposito del presente esposto-denuncia.
Si allega:

  • copia dell’articolo di Iustitia del 24 settembre 2013;
  • copia delle otto foto della ‘esecuzione di Siani’ che chiudono il libro;
  • copia della lettera inviata dalla giuria del premio Siani  all’autore e all’editore del libro; 
  • copia della sentenza della Corte costituzionale citata nell’esposto;
  • copia della mozione presentata nell’aprile del 2002 all’assemblea dei giornalisti della Campania per l’istituzione del premio per la legalità Giancarlo Siani

Roma, 13 novembre 2013

Mario Simeone,
nell’aprile del 2002 primo firmatario
della mozione, approvata all’unanimità all’assemblea dei giornalisti
della Campania, per l’istituzione
di un premio per la legalità intitolato a
Giancarlo Siani con i fondi dell’Ordine dei giornalisti della Campania