Influencer ondivago

È anche un esperto di tennis Andrea Scanzi, firma del Fatto Quotidiano e uno dei giornalisti più popolari d'Italia a giudicare, come scrive, dalla «valanga di like che raccoglie sui social».
Il 4 luglio pubblica un paio di post parlando di Wimbledon, il celeberrimo torneo inglese in cui il dress code è total white, con un'uscita che ricorda un po' il Bipensiero di Orwell. Nel primo post definisce il tennista australiano Nick Kyrgiostennisticamente un coglione”, e che sebbene abbia rispetto per i geni sregolati ne ha meno per gli "scellerati cincensi", sbagliando a scrivere “circensi”.
Nel secondo post invece esalta Kyrgios, che, battendo in cinque set il tennista statunitense Brandon Nakashima, ha passato il turno approdando agli ottavi, aggiungendo che chi odia l'australiano dovrebbe seguire il curling su ghiaia.
Cosa è successo tra i due post? Magari il match vittorioso di Kyrgios ha colpito così in profondità Andrea Scanzi da rappresentare un'epifania per il giornalista, che ha così cominciato ad apprezzare il tennista “coglione”.
Ma Scanzi è fatto così, ha una parola buona per tutti. Leggenda narra, data la profonda bontà d'animo del giornalista influencer, che nella storica rivalità tra Björn Borg e John McEnroe, tifasse per entrambi. 

Massimo Italiano

 
Andrea Scanzi
Nick Kyrgios
Brandon Nakashima