Serra Giorgio Zanchini, che conduceva il programma Rai si scusò con la vedova Licia Pinelli e con le figlie Silvia e Claudia e aggiunse che l’affermazione dell’ex questore “non rispecchia la verità processuale e non rispecchia il mio pensiero, né quello della redazione”.
Dopo la trasmissione la famiglia di Giuseppe Pinelli, assistita dall'avvocato Ettore Zanoni, ha querelato Serra che, con una lettera ai giornali, aveva cercato di correggere il tiro scrivendo: “mi scuso sinceramente, mai voluto entrare nel merito della questione, non ho dato sufficiente attenzione alla memoria di Pinelli”.
Le scuse non hanno convinto il gip che lo ha rinviato a giudizio per diffamazione. La prima udienza si è svolta lo scorso 17 gennaio. La seconda due settimane più tardi. Il 5 aprile è arrivata la sentenza firmata dal giudice della III penale Fabiola Colombo con una transazione tra le parti che comprende anche le scuse di Serra.
Resta da segnalare che del processo davanti al tribunale di Milano non ha scritto nessuno, nonostante la notorietà di Serra, questore prefetto e poi deputato e senatore della Repubblica, con l’apprezzabile eccezione del giornalista Mario Consani, per decenni cronista di giudiziaria del Giorno e ora collaboratore delle pagine milanesi di Repubblica.
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