Scarsa coerenza e memoria corta

Il giornalista Giuseppe Mazzella, direttore del periodico “Il Continente”, ex presidente dell’Assostampa d’Ischia, già funzionario della Provincia di Napoli dal 1976 al 2009 con responsabilità dell’ ufficio stampa dal 1976 al 2001, ha promosso – dopo la tremenda frana a Casamicciola del 26 novembre 2022 (dodici morti), causata forse dall’ostruzione dei canali pluviali, che prendono origine dal Monte Epomeo - un comitato civico “per la rigenerazione urbana dell’isola verde e la creazione di un parco pubblico sull’Epomeo”.  
Il progetto di Mazzella è stato supportato, pochi giorni fa, da un “manifesto programmatico”, recante gli obiettivi a cui mira il comitato – senza però alcun cenno al dilagante fenomeno dell’abusivismo edilizio – sottoscrittoal termine di una riunione aperta a tutti, presso il bar “Calise” di Ischia Porto.
Primo firmatario del documento, il professore Giuseppe Luongo, vulcanologo di fama internazionale, e a seguire il manager Osvaldo Cammarota, uno dei promotori del premio Ischia di giornalismo Benedetto Valentino e l’armatore Salvatore Lauro
Apparentemente un’iniziativa più che lusinghiera, tranne per quelli che non hanno la memoria corta ed amano la coerenza.  La maggioranza degli ischitani e degli italiani sopra i 45 anni, ricorda infatti benissimo che, nel 1999, Lauro, quand’era senatore di ‘Forza Italia’, fu uno dei principali oppositori (come riportato dalla stampa) alla proposta della riserva statale dell’Epomeo, sostenuta – all’epoca “a costo zero per gli enti locali” - dall’ex ministro Edo Ronchi e dal Comitato nazionale aree protette.
Come risulta persino dai resoconti parlamentari, tuttora pubblicati su internet, nell’archivio storico informatizzato di Palazzo Madama, in data 15 gennaio 1999, il 72enne imprenditore isolano, membro della commissione Lavori Pubblici – schierandosi apertamente dalla parte dei più integralisti cacciatori isolani (contrari alla creazione di oasi naturalistiche) – presentò interrogazione quasi “intimidatoria”  in Senato al ministro dell’Ambiente. Con l’atto ispettivo chiedeva chi fossero i “responsabili amministrativi del procedimento” e se, prima di formulare la proposta del parco, “avessero eseguito dei sopralluoghi sull’isola e con quali risultati”, nonché di trasferire, da subito, qualsiasi competenza settoriale alla Conferenza Stato-Regioni.
L’atto ispettivo, ricalcava un ricorso al presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, stilato – nel novembre 1997 - dall’avvocato Bruno Lorenzo Molinaro di Barano, per conto delle associazioni Federcaccia, Arcicaccia, Caccia e Pesca contro il programma triennale per le aree protette 1994-96.  L’impugnativa – malgrado le proteste degli ambientalisti della “Pan Assoverdi Salvanatura” e dell’ex presidente della Provincia di Napoli, Amato Lamberti - il 7 dicembre 2000, fu sorprendentemente accolta e così l’iter istitutivo del parco si arenò.
Come emerge dal fascicolo, il Consiglio di Stato, ribaltando una precedente pronuncia giurisdizionale del 1990, confuse il Piano parchi col Piano territoriale paesistico dell’isola d’Ischia, ritenendo i vincoli in fieri “troppo gravosi” sull’intero agro locale “già urbanizzato e fortemente antropizzato” (mentre invece la riserva interessava solo le plaghe indicate sulla cartina allegata alla Gazzetta ufficiale del 13 settembre 1997). Viceversa, nove anni prima, i giudici di Palazzo Spada avevano letteralmente sancito: “Una situazione di parziale compromissione delle bellezze naturali non impedisce, ma anzi maggiormente richiede, per la legittimità dell’azione amministrativa, che ulteriori costruzioni non danneggino un’area di pregio ambientale
Le principali associazioni ecologiste isolane hanno rifiutato l’adesione all’iniziativa – pur lodevole – di Giuseppe Mazzella “per ovvi motivi di coerenza e credibilità”, esprimendo comunque segni di stima al giovane neo presidente del comitato, Antonio Pisani.

Mikael Blomkvist

 
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