Siamo al tramonto degli amori, al crepuscolo di passioni sbocciate davanti ad una fontanella in via della Scrofa a Roma, dove una volta si riunivano Giorgio Almirante e la maschia gioventù italica, poi in tempi più recenti Gianfranco Fini con gli an, ora non si sa bene chi con chi e contro chi.
Tutto cambia. La scrofa è sempre lì immobile, quasi marmorea, mentre la fontanella forse imbarazzata si è sradicata da sola e sgorga altrove, in via dei Portoghesi. Tutta colpa di un appartamentino di Montecarlo, conoscete la storia, venduto in saldi da An alla Printemps Ltd, una società caraibica off shore dell’isola di Santa Lucia, e utilizzato dal fratello di Elisabetta Tulliani, compagna (destino beffardo) di Fini. Della Printemps Giancarlo Tulliani sarebbe il vero titolare, come emergerebbe da un documento ufficiale, ma Fini forse ricordando le allegre serate in via della Scrofa ha subito detto: “Quel documento è una porcata”, come riportato da Quotidiano.net del 22 settembre.
Il tesoriere del partito, Franco Pontone, si chiama fuori e dice di non saperne niente (“ non conosco Tulliani, Fini non me ne ha mai parlato”). E a pagina 3 del Mattino del 6 ottobre, in un pezzo firmato da Alessandra Chello, il vecchio senatore “molla Gianfranco”.
Nello stesso titolo c’è un altro affetto che evapora “Addio di Bocchino a Carfagna”). A Mara, ministro per le Pari Opportunità, non viene perdonato di non aver concesso pari opportunità alla signora Tulliani, “massacrata mediaticamente”. Ed è un Bocchino tagliente quello che si sfoga in un’intervista al settimanale A. “Abbiamo poco da dirci con Mara”. Quanta amarezza in quelle parole. Per tutti, falchi e colombe, sembra esauritasi la stagione degli accoppiamenti. Ognuno per la propria strada.
Ma sempre il 6 ottobre, a pagina 2 del Corriere della Sera, un boxino siglato V. Pic. (Virginia Piccolillo) tiene accesa la fiamma della speranza: Pontone non si presenta / “Ma non lascio il gruppo”.
In questa tempesta di emozioni nessuno ha avvisato la Chello. Ma si sa come vanno queste faccende, gli amori si trasformano in odio, si tentano ricomposizioni familiari forse impossibili. È tutto in progress, direbbe un manager. Staremo a vedere. E l’ultimo spenga la fiamma. |